“Presunti comportamenti omissivi da parte dell’ente gestore idrico Abbanoa. Secondo quanto riportato, l’ente sarebbe venuto a conoscenza della non potabilità dell’acqua già da giorni, ma avrebbe atteso oltre 96 ore prima di emettere la comunicazione ufficiale”: con questa ipotesi è stato depositato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, da Giovanni Paolo Masu, cittadino residente a Sarroch. La segnalazione giunge dopo giorni di disagi causati da un guasto alla condotta di Mulargia e il conseguente approvvigionamento idrico da quella del Cixerri che, non essendo conforme ai parametri, ha indotto le amministrazioni comunali, dopo i risultati delle analisi, a ordinare il divieto di utilizzo dell’acqua per fini alimentari. Non potabile, insomma. Ma “nel frattempo, migliaia di cittadini avrebbero continuato a utilizzare l’acqua per uso domestico, esponendosi potenzialmente a rischi per la salute, in particolare per la presenza di batteri come l’Escherichia coli, dell’eccessiva concentrazione di manganese e di cloriti. I fatti riguardano l’approvvigionamento idrico dal bacino del Cixerri, Dopo l’aggancio alla rete, i valori di Escherichia coli avrebbero subito un’impennata significativa, sollevando dubbi sulla corretta gestione del rischio per la salute pubblica. L’esposto chiede che vengano accertate eventuali responsabilità in merito alla mancata tempestiva comunicazione alla popolazione, e al rispetto degli obblighi previsti dal D.Lgs. 31/2001, che disciplina la qualità delle acque destinate al consumo umano. Nell’esposto si ipotizzano violazioni del D.lgs. 31/2001 e si richiede che siano accertate eventuali responsabilità penali per omissione d’atti d’ufficio e danno alla salute pubblica. La comunità attende ora risposte chiare dalle istituzioni e un intervento tempestivo della magistratura” spiega Masu.
Un danno evidente che necessità un risarcimento da parte della Società di Gestione da cui non può e non deve esimersi; l’Amministrazione Cabasino pretenda risposte concrete e tangibili, è inaccettabile che un diritto fondamentale, un bene primario di vitale importanza venga negato con tanta noncuranza e irresponsabilità”.













