A Quartu l’abusivismo, spesso, ha punte di “virtuosità” quasi da film. Per cercare di spuntare anche solo qualche metro in più, senza nessuna autorizzazione, ci si ingegna o, semplicemente, si fanno orecchie da mercante anche dopo aver ricevuto gli ordini di demolizione. Il lavoro degli uffici dell’Edilizia privata è quotidiano, al pari degli agenti di polizia Locale che, documenti alla mano, vanno a verificare se questo o quell’abuso sia stato sanato. E spiccano situazioni decisamente fantasiose o antiche, dal centro sino alle zone collinari. Negli ultimi giorni sono due le ordinanze pubblicate sul sito ufficiale del Comune: sono presenti i fogli e i mappali, bastano quindi pochi clic per scoprire, grazie alle mappe, l’esatta ubicazione degli abusi. Partendo da una delle strade più trafficate di Quartu, via Cagliari: in un locale che è facile comprendere sia una tabaccheria, visto il riferimento della “zona monopoli” messo nero su bianco dallo stesso Comune, c’è chi ha realizzato un ufficio largo quasi quattro metri e alto un metro e 74 in un’area cortilizia e nascosto grazie a una porta ad ante rivestita con piastrelle accanto al bagno. In questo caso, l’ordine è chiaro: i titolari dell’attività commerciale devono demolire tutto ciò che hanno costruito abusivamente e ripristinare lo stato dei luoghi.
Discorso diverso in via dei Gelsi, nelle campagne e colline di Quartu. Dal 2001 c’è una casa di ottantadue metri quadri, con tanto di veranda, che attende di essere demolita. Risale a 23 anni fa l’ordine di demolizione che però, sinora, è stato bellamente ignorato dai proprietari della casa. Zona F del Puc, vietato costruire perchè si tratta di un’area tutelata. I proprietari dell’immobile sono tre, il Comune chiama in causa anche gli eredi: in questo caso o si provvede a demolire tutto entro tre mesi o, in caso contrario, tutta la casa passerà nelle mani dell’amministrazione comunale, che potrà farne ciò che vorrà: darla a un’associazione, magari, o anche utilizzarla per altre finalità.












