Abbanoa spedisce le richieste di pagamenti su bollette emesse tra il 2015 e il 2020 ma, alla fine, resta più o meno a bocca asciutta. Da febbraio a maggio sono state spedite molte lettere, nel Cagliaritano, tutte con la stessa richiesta: bisogna pagare un certo tot. Quanto, ovviamente, varia da caso a caso: presunti importi non versati a chi garantisce l’acqua nelle case dei sardi. Ma non tutti hanno aperto il portafoglio, anzi. C’è chi ha fatto ricorso, e ha vinto: “Non dovrà sborsare un centesimo”, spiega, con un dono quanto mai prezioso della sintesi, il presidente di Adiconsum Cagliari, Simone Girau. Il motivo? Semplicissimo: le bollette eventualmente non pagate emesse tra otto e tre anni fa non sono più valide perchè è intervenuta la tagliola della prescrizione. Tagliola che è ancora più affilata da qualche mese, con il tempo massimo sceso da cinque a due anni. E i risparmi per le tasche di centinaia di sardi sono belli grossi.
Cifre piccole e grandi, a seconda dei casi: “C’è chi ha evitato di pagare poche centinaia di euro ma chi, anche, è riuscito a evitare un salasso di cinquemila, settemila o oltre dodicimila euro”, spiega, carte alla mano, Girau. “Si può dire che tanti cittadini si sono tolti il pensiero, in pochi mesi, del pensiero di dover pagare certe cifre e doverle sacrificare dai rispettivi budget familiari. Tra i cittadini più colpiti gli over cinquanta e le famiglie o i single che vivono in una casa in affitto”. Nessuna spesa in più, per loro: “santa prescrizione” fa sorridere Adincosum. “Così dice la legge, c’è poco da girarci attorno”.










