È nei guai un uomo di 43 anni, accusato di omicidio volontario nei confronti della compagna 40enne. La tragedia, come racconta “Il Messaggero”, sarebbe accaduta il giorno del compleanno della donna, per la quale aveva organizzato una sorta di “droga party”. La donna, però, si è sentita male andando in overdose. Come “soluzione”, l’uomo ha pensato di spogliarla e metterla a testa in giù sotto l’acqua gelata della doccia di casa. Condizione che è durata per giorni, fino alla morte della donna per broncopolmonite massiva. Nei giorni scorsi si è svolta l’udienza davanti ai giudici della prima Corte d’assise di Roma, e ciò che è emerso è raccapricciante. L’uomo, infatti, non solo non avrebbe prestato soccorso alla compagna, ma avrebbe inviato foto della donna agli amici chiedendo cosa fare e limitandosi a fare altre ricerche su internet per i casi di overdose. La storia tra i due, iniziata 3 anni fa, è sempre stata burrascosa, stando a quanto raccontato dal padre della vittima, che aveva tentato di uscire da quella situazione: “Era disperata e molto spaventata. Ci ha raccontato di aver preso lsd e funghi allucinogeni insieme all’imputato. Ci diceva di aver visto la morte in faccia e di essere sotto ricatto di quell’uomo che le aveva anche sequestrato il cellulare e il bancomat.”- ha raccontato l’uomo davanti ai giudici. “Mi rimprovero di non essere intervenuto. Magari sarei potuto andare da lui e impormi con la forza per riportare a casa mia figlia. Ma non è nella mia natura, non sono una persona aggressiva e adesso lei è morta” – conclude amaramente.












