Appena sbarcate a Elmas hanno voluto utilizzare una parola per descrivere il loro viaggio, soprattutto il check in: “Incubo, e va sottolineato”. Barbara Bruno e la madre, Albina Gargiulo, malata oncologica, hanno provato sulla loro pelle alcuni grossi disagi legati ai trasporti aerei, garantiti per la Sardegna principalmente da Ita. La Bruno ha già scritto una dettagliata email di reclamo: “Mia mamma non può camminare, è costretta su una carrozzella perchè ha subìto un intervento alla gamba allo Ieo di Milano e ha ancora i punti. Al momento della prenotazione avevo chiesto, anche pagando di più, di avere posti nelle prime file per non farla affaticare. Mi è stato risposto di sì ma, invece, nel volo AZ1548 di ieri sera i nostri sedili erano nell’ultima fila, la 30”. E non è nemmeno il peggio capitato alla coppia: “Ci è stata garantita l’assistenza per accompagnare mia mamma. Il volo doveva partire alle 17:50 ma, dalle 17:10 sino alle 17:45 siamo rimaste al freddo nel tinder”, cioè il pontile dell’imbarco, “senza assistenza e senza aiuti. Il comandante ha infatti deciso di far salire prima i passeggeri e, solo dopo alcune rimostranze, ha consentito l’ingresso alle assistenti, spaesate come noi. Mi sono avvicinata per chiedergli il perchè di questo disguido e mi ha solo risposto che era dispiaciuto”.
“All’arrivo a Elmas l’ho aiutata io ad uscire dall’aereo proprio come all’imbarco, quando ho dovuto attendere che tutti i passeggeri fossero seduti per farla passare con la carrozzina”.