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A Villacidro migliaia di tubi in acciaio per la RWM: la protesta dei comitati

"Da un giorno all'altro abbiamo scoperto dell'esistenza di un deposito di materiale destinato alla fabbricazione di ordigni bellici in un'area dove sono insediate numerose attività produttive e commerciali".

di Valeria Putzolu
9 Dicembre 2025
in area-vasta

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A Villacidro migliaia di tubi in acciaio per la RWM: la protesta dei comitati
A denunciare la situazione è il Comitato Su Entu su RWM che spiega: “La RWM sta portando avanti un pericoloso processo di espansione in terra sarda. È di queste settimane, infatti, la notizia che nella zona industriale di Villacidro vi è un’area che funge da deposito per la RWM. La notizia prima smentita è stata poi confermata da immagini inequivocabili che immortalano dei tubi in acciaio con all’interno dei cartellini in cui in bella evidenza appare la RWM come destinataria di quel materiale.
Ancora non sappiamo da quanto l’area del consorzio è utilizzata a tale scopo e neppure se, oltre ai tubi, vi sia stoccato altro materiale all’interno di capannoni prospicienti il piazzale in cui sono depositati migliaia di tubi in acciaio. Non sappiamo neppure se gli stabilimenti dell’ex Keller, nei confronti dei quali si sono concentrate molte attenzioni negli ultimi mesi e a cui sono stati destinati svariati milioni di euro da parte della Regione per un progetto di rilancio, sia finita sotto le mire della RWM. Ciò anche alla luce della totale assenza di informazioni riguardo la misteriosa società interessata al suo rilevamento di cui non si è mai fatta parola. Quanto capitato a Villacidro, in cui da un giorno all’altro abbiamo scoperto dell’esistenza di un deposito di materiale destinato alla fabbricazione di ordigni bellici in un’area dove sono insediate numerose attività produttive e commerciali, a due passi da un importante centro commerciale, è l’ennesimo segnale di un atteggiamento sprezzante nei nostri confronti da parte dello stesso soggetto che è convinto di poter a Domusnovas andare in deroga a qualunque regola con il beneplacito della politica sarda e italiana. Nessun cittadino campidanese è stato informato della presenza di questo deposito; un deposito che, benché al momento contempli, per usare un eufemismo, semplici tubi in acciaio, trasforma la nostra zona in un obiettivo sensibile e sottopone chi frequenta l’area industriale a dei rischi che sarebbe invece doveroso conoscere e soprattutto accettare”.
Alla luce di quanto esposto, il Comitato Su Entu sottoscrive la lettera aperta indirizzata alla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, affinché si opponga all’autorizzazione all’ampliamento dello stabilimento RWM di Domusnovas-Iglesias. Dopo aver appreso l’intenzione della Giunta Regionale di approvare l’ampliamento dello stabilimento RWM di Domusnovas-Iglesias, attualmente bloccato perché realizzato in modo irregolare, come stabilito nel 2021 dal Consiglio di Stato, il comitato ritiene che le istituzioni debbano “necessariamente farsi carico della difesa dell’ambiente, della sicurezza e della salute della popolazione”.
“Rilasciare un’autorizzazione in queste condizioni significa, tra il resto, creare un grave e pericoloso precedente, perché cancella la certezza del diritto di cui lei, in qualità di Presidente della Regione, deve invece farsi garante.
Rilasciare un’autorizzazione in queste condizioni significa assicurare il via libera a una società che è convinta di potersi muovere nella nostra isola senza ostacolo alcuno. Significa mettere una pietra tombale sulla residua fiducia dei sardi verso le istituzioni che queste regole dovrebbero garantire, in un periodo in cui la legittimità della classe politica è pressoché totalmente scaduta.
Lei ha deciso di assumersi un incarico di peso in un territorio difficile, martoriato da secoli di assalti speculativi, in un periodo in cui è più che mai indispensabile una figura politica di alto profilo in grado di opporsi alle pressanti e ossessive attenzioni di chi è convinto di poter barattare la nostra terra e la nostra dignità con proposte offensive e umilianti; proposte che si trasformano in minacce e imposizioni laddove non incontrano il favore delle nostre comunità e della classe politica che ci dovrebbe rappresentare.
Finora a contestare l’ampliamento della RWM sono state soprattutto organizzazioni ambientaliste, pacifiste e sindacali, che hanno portato la questione anche davanti ai tribunali. In queste sedi la Regione Sardegna e i suoi legali si sono sempre schierati a favore dell’azienda e delle sue richieste. Vorremmo che, per una volta, le cose andassero in modo diverso.
Nella recente istruttoria per la VIA ex-post per l’ampliamento RWM sono emerse enormi problematiche: l’istruttoria è incompleta e vi sono evidenti irregolarità amministrative e violazioni delle norme di tutela dell’ambiente e della sicurezza, problematiche illustrate nelle lettere e nella documentazione che le organizzazioni impegnate a difendere l’ambiente, la salute e la sicurezza della popolazione Le hanno indirizzato da settembre ad oggi.
In presenza di problemi così seri, la Giunta non può che esprimere un parere negativo sull’ampliamento della fabbrica RWM”. I firmatari della nota inviata alle autorità regionali sono Italia Nostra Sardegna, USB Sardegna, Comitato Riconversione RWM, WarFree – Lìberu dae sa gherra, COBAS Cagliari, Cagliari Social Forum, Su Entu Nostu, Assemblea Permanente Villacidro, Partito Comunista Italiano Sardegna,  Le Radici del Sindacato CGIL Sardegna, Rete Iside.
Tags: villacidro
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