Il ritrovamento è avvenuto lungo il fiume, nell’argine esattamente, pochi giorni fa: un residente, durante una passeggiata non ha potuto non notare l’arto del povero animale, quasi sicuramente macellato clandestinamente, e le parti non idonee alla consumazione alimentare sono state smaltite altrettanto illegalmente. Una pratica vietata che, purtroppo, è messa lo stesso in atto e che causa ulteriore sofferenza all’animale e il rischio per la salute di chi consuma carne non controllata. Non solo: durante il cammino tra i sentieri di campagna, il cittadino ha assistito a “ben due differenti individui, che davanti ai miei occhi, si sono fermati e hanno scaricato”. Cumuli di immondizia, sacchi, plastiche e cartoni, sporcizia non differenziata. Impossibile agire per fermare l’inciviltà messa in atto da due incivili, il residente si trovava da solo “in mezzo al nulla”. Una situazione di estremo degrado, insomma, a pochi passi dal centro abitato: terra di nessuno, dove il lancio dei rifiuti avviene in pieno giorno, compreso l’abbandono di una zampa di cavallo.











