Quartu fa il pieno di locali e movida, ma anche di prezzi alle stelle. Dai mini kebab a 7 euro ai tramezzini secchi da quasi 3 euro, fino alla birra Ichnusa servita a 6: tra viale Colombo e dintorni il divertimento notturno rischia di trasformarsi in un vero salasso. E il web si infuria. “Il punto è un altro… l’aumento dei prezzi sconsiderato spesso non è accompagnato da un aumento di qualità o servizi: si è trasformato solo in una grande presa per i fondelli a danno del consumatore e questo non va bene, va condannato sempre e comunque”, scrive un utente. C’è chi racconta di “due pizzette di ‘gomma’ e tre bottigliette da 33 cl a Cagliari: 21 euro, da pazzi, un furto legalizzato, con gli stipendi da fame”. Altri temono che la tendenza possa presto ritorcersi contro gli stessi esercenti: “Penso che di questo passo ci sarà un crollo di locali e localini, almeno quelli che esagerano con i prezzi”. E ancora: “Ciò non giustifica prezzi esagerati, ieri sono andata a cena, tutto buono per carità, ma mi hanno fatto pagare l’acqua del distributore 5 euro a bottiglia e 7,50 un sorbetto, ma dai”. Non mancano testimonianze su pizze “alle stelle” e paragoni con altre località: “Sinceramente ho trovato prezzi molto più onesti nei bar della costa da Kala e Moru in poi rispetto a Quartu. Anche a Villasimius nulla da dire, ma Quartu proprio allucinante, prezzi cari soprattutto la notte”. Un malcontento diffuso, insomma: se la movida cresce, la percezione è che la qualità non segua lo stesso ritmo, lasciando spazio a rincari difficili da giustificare.












