Non solo cellulari, cani e sigarette vietati al cimitero di Quartu. Adesso si dovranno anche pagare 35 euro al giorno per le “bare in sosta”. Le agenzie funebri protestano, in una chat riservata tanti titolari si stanno organizzando per cercare di ottenere un incontro con il Comune. Ma sembra essere tempo perso: l’obolo per una bara che rimane più del previsto nel camposanto doveva essere pagato dal 2015. Risale al 30 luglio di quell’anno la delibera di Giunta con la quale vengono definite le concessioni e servizi cimiteriali e la rideterminazione dei costi. In pratica, da sette anni nessuno ha mai chiesto il pagamento a chi, o perchè la salma deve essere trasportata in un’altra città per la cremazione o perchè ci sono dei parenti del defunto che arrivano da lontano e che, quindi, devono sobbarcarsi qualche giorno di viaggio, ha occupato le sale interne del cimitero quartese con le bare. “Sono le regole”, spiega Ignazio Mura, nominato da qualche mese direttore del cimitero. “Chi c’era prima di me non ha mai fatto rispettare questa regola, che fa parte del regolamento cimiteriale”. Ora, però, la musica è cambiata.
“Il pagamento verrà chiesto unicamente per problemi che non dipendono dalla nostra gestione. Per eventuali bare in attesa di sepoltura, se il motivo è l’assenza di loculi, i parenti non verseranno un centesimo. E tutti i soldi che incasseremo li utilizzeremo, principalmente, per svolgere dei lavori migliorativi e per le manutenzioni del camposanto”.










