La tassa di soggiorno sbarca anche a Quartu. Sarà realtà dal 2025, dal primo marzo al trentuno ottobre. Obbiettivo? “Incassare, solo il primo anno, 200mila euro”, spiega il vicesindaco Tore Sanna. Le tariffe devono ancora essere definite, potrebbero “ballare” tra uno e due euro al giorno, ma devono essere validate dopo un passaggio a Roma. Intanto, la delibera di Giunta è stata approvata e, tra due settimane, arriverà il voto del Consiglio comunale: il sì è praticamente scontato. Come funzionerà? Semplice: ogni turista registrato dovrà versare un obolo. A raccoglierlo saranno “gli albergatori, chi gestisce affittacamere, chi dirige il porto di Capitana e, anche, chi ha preso le redini del camping sulla costa quartese”, spiega Sanna. Per il momento esclusi i bed and breakfast, ma potrebbero essere coinvolti in un secondo momento. Il sindaco Graziano Milia si era già detto favorevole oltre un anno fa alla tassa di soggiorno per chi arriva in città per le vacanze. E il gettito che è destinato a finire nelle casse comunali è decisamente elevato. I duecentomila euro, infatti, sono previsti solo per il 2025, poi potrebbero aumentare.
“Utilizzeremo tutti i soldi incassati con la tassa di soggiorno per promuovere ancora di più Quartu. Finanzieremo eventi e spettacoli, come Sciampitta e tanti altri appuntamenti, e tra le idee c’è anche quella di creare una linea di bus che vada dal centro della città sino alla zona costiera di Geremeas”.












