Paura, tanta, e basta un blackout per rafforzare la non percezione di una sicurezza che dovrebbe essere, invece, scontata per i residenti del quartiere. Alcuni lampioni spenti, diverse vie interessate come via Carpaccio, via Binaghi, via Brotzu. Subito un tam tam sui social anche per avvisare più persone possibili del problema: l’ansia che il maniaco possa circolare e avvantaggiarsi anche di situazioni che si verificano momentaneamente è tangibile, concreta. Non una psicosi, anzi, una situazione forse sottovalutata per troppo tempo e che ha richiamato l’attenzione di tutti, ultimamente, anche grazie all’interessamento dei media nazionali. Una priorità cercare di individuare l’uomo che semina il terrore tra le donne, violate e private della libertà di uscire da casa senza aver paura di essere inseguite e molestate. “È violenza” ha urlato ieri a gran voce, per l’ennesima volta, il comitato spontaneo delle donne di Mulinu Becciu, che si sono riunite assieme all’avvocato Gianfranco Piscitelli per discutere riguardo le possibili azioni da intraprendere. E quando cala il sole il timore di trovarsi innanzi il maniaco si accentua maggiormente sino a diventare un vero e proprio incubo, come ieri, quando l’illuminazione pubblica ha fatto i capricci, oscurando del tutte alcune zone di Mulinu Becciu. C’è chi, tra i residenti, chiede a gran voce anche il potenziamento di lampioni e punti luce: un’arma in più per combattere una mente deviata che trova motivo di soddisfazione nell’importunare le donne, nel perpetrare violenza ogni qualvolta il suo istinto malsano glielo comanda.










