A Cagliari è emergenza sangue, quello per le trasfusioni non basta mai e, ormai, è un caso-caos che va avanti da mesi. Appuntamenti rinviati, sacche insufficienti: chi necessita di trasfusioni vive in una continua incertezza. Con la salute non si scherza, gli ospedali ogni tre per due lanciano appelli per andare a donare ma, ancora oggi, sono tantissimi i casi di disagi e paure che coinvolgono migliaia di persone. Tra loro c’è anche Simone Vargiu: 48 anni, noto avvocato cagliaritano, ha deciso di lanciare un appello, drammatico, pubblico, all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. Un invito a “fare presto” per risolvere il problema della mancanza di plasma negli ospedali isolani. Ecco, di seguito, il suo appello.
“Egregio assessore Mario Nieddu, Le chiedo, a nome delle tantissime persone che necessitano di continue trasfusioni, quando troverà il tempo per occuparsi della continua e drammatica carenza di sangue e per approntare ogni misura funzionale ad una più efficiente organizzazione del Centro Trasfusionale del Brotzu di Cagliari? Veda, forse le sfugge o poco le importa, ma da troppi mesi oramai la vita di tante donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini, è appesa ad un filo sottile che pare pronto a spezzarsi. E se non dovesse sfuggirLe, ahimè, sarebbe ancora più preoccupante. Provi a vivere Lei nell’incertezza perenne di non avere l’ossigeno che la faccia camminare, lavorare, studiare, giocare o anche semplicemente respirare. Nell’ impossibilità di organizzare il suo tempo, i suoi impegni e ogni altra cosa abbia interesse a fare. Mi permetto di chiederLe di mettersi nei panni delle persone che Lei, con il disinteresse manifestato verso il problema, lascia in tali condizioni, quando al contrario , quale Assessore alla Sanità, avrebbe là responsabilità di prevenirle, affrontarle e risolverle. E mi creda, delle parole d’impegno non importa più a nessuno, occorrono solo fatti concreti. Si faccia un giro al reparto DH dell Ospedale Microcitemico di Cagliari, se ha voglia di scomodarsi un attimo, e vedrà, mi creda, quanto le promesse siamo lontane dalla realtà amara che le si presenterà sotto gli occhi. Scoprirà che la generosità di tanti non è sufficiente, purtroppo. Capirà quanto c’è da fare. Troverà comunque tanti genitori, tante persone armate di coraggio e pazienza, ma Lei e il Suo assessorato siete comunque responsabili di quella forza ulteriore che li costringete a usare per andare avanti. Le auguro Buon lavoro, se avrà voglia di farlo nel modo più proficuo possibile, finalmente”.











