Assemini, choc grillini: votano contro la riduzione dei costi politici

I grillini votano contro la riduzione dei costi della politica ad Assemini: dopo un consiglio fiume nella notte la giunta a 5 Stelle boccia la proposta di ridurre le indennità del sindaco e degli assessori e le consulenze


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Il Consiglio Comunale di Assemini si è protratto fino alle tre del mattino, ma alla fine il bilancio di previsione è stato approvato dalla Giunta grillina di Mario Puddu, dopo una lunghissima serata che -come reso noto da alcuni consiglieri, come Luciano Casula (PD)- si è rivelata carica di tensioni fra le parti. La Minoranza ha infatti abbandonato l’aula, ad eccezione di Tonio Scano, di Proposta Civica, che, espressosi comunque contrario al bilancio, ha poi presentato cinque emendamenti, dei quali quattro bocciati dalla Maggioranza. Bocciata la proposta di ridurre del 10 percento le indennità di Sindaco e Assessori. Bocciata la richiesta di fare commissioni a titolo gratuito. Bocciata la riduzione dei costi della politica, degli incarichi istituzionali e delle consulenze. Uno dei cinque emendamenti, infine, è stato ritirato dallo stesso Tonio Scano. Frattanto l’orologio continuava a ticchettare. Il primo cittadino ha parlato di ritardi nell’approvazione di bilancio; ritardi dovuti ad una serie di fattori che avrebbero intralciato il proseguo dei lavori amministrativi della Giunta. Fra questi, il fatto che si governa da soli sei mesi, e si è dovuto provvedere anche a problemi come la Tarsu (regime al quali si è tornati di recente, ad Assemini), a diverse richieste e disagi lamentati dalla cittadinanza e al ripristino delle fasce Isee, per quanto riguarda il servizio mensa per i bambini delle scuole elementari. Un’iniziativa, quest’ultima, per rendere noto a tutti, ha chiarito Puddu, quanto l’istruzione, la cultura e gli incentivi a suo favore siano importanti per l’Amministrazione e il futuro del paese. Alla fine della serata (ore 2,40 del mattino) si è quindi approvato il bilancio. Negativo il commento di Scano, che ha affermato come secondo lui abbandonare l’aula fosse superfluo. “Ho preferito esprimere il mio dissenso sulla sostanza e l’impostazione adottati dalla Maggioranza”. 

 
Lorenzo Scano    


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