Zedda vola. A sfidarlo restano il diavolo, l’acquasanta e l’esorcista

Il sindaco annuncia la sua ricandidatura, e a soli sei mesi dalle elezioni nessuno altro osa scendere ufficialmente in campo. Centrodestra in crisi e nessuna alternativa, mentre la sinistra prova ad allearsi con i cattolici


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Massimo Zedda senza avversari, dritto verso la riconferma a sindaco di Cagliari. Mancano soli sei mesi alle elezioni comunali a Cagliari e nessun altro ha il coraggio di scendere ufficialmente in campo. Il centrodestra? Tramortito, non pervenuto, dopo 5 anni di opposizione semi fantasma in consiglio comunale. Zedda senza avversari anche nel centrosinistra: nessuno si azzarda a proporre le primarie, le stesse che il Massimo cagliaritano vinse 5 anni fa. Ci si aspettava una lunga campagna elettorale all’ultimo sangue, invece si va verso una rielezione del sindaco attuale che al momento è quasi certa, anche perchè il centrodestra è diviso. Neanche Piergiorgio Massidda col suo polo civico è ancora sceso in campo, anche se sta lavorando per essere la vera alternativa e ormai il ballottaggio Zedda-Massidda al secondo turno viene dato per certo dagli esperti.

Sono terribilmente al palo i grillini: il Movimento 5 Stelle è scomparso dopo il flop dell’apparizione al Poetto di due mesi fa, al momento viste le divisioni interne non è ancora certa la sua discesa in campo, negata alle regionali due anni fa. Gli unici a tirare fuori la testa sono stati i Riformatori con le sette liste di Cambiavento, ma non hanno affatto annunciato da che parte staranno, o chi sarà il loro candidato a sindaco. Troppo presto? Una discussione domenicale che annoia i cagliaritani, stufi della politica. Gli altri ad affacciarsi sono quelli di Cagliari Capitale, ma è davvero difficile sinceramente capire come la vera sinistra di Enrico Lobina possa unirsi con il mondo cattolico del giornalista Paolo Matta. Se non siamo al diavolo con l’acquasanta, ci manca davvero poco. Elezioni camomilla, per un motivo molto semplice: tutti aspettano gli ultimi mesi per non bruciarsi. 

Ma Cagliari non vede alcuna alternativa allo strapotere di Zedda, che nel frattempo sta per inaugurare il nuovo Poetto, la nuova via Garibaldi, la nuova piazza Gramsci, la nuova piazza San Michele con il contestatissimo muro, e molte altre opere. Zedda esattamente come Delogu, il sindaco dei giardinetti. Che ha dimenticato lo stadio, avvolto da promesse sinora non mantenute. Ma che non può certo preoccuparsi di un centrodestra frantumato, che al momento non ha il coraggio neanche di puntare sul candidato giovane che potrebbe sparigliare le carte: Alberto Bertolotti, che sarebbe uno sfidante pericolosissimo sia per Zedda che per Massidda. Forse per rilanciare il centrodestra ci vorrebbe l’esorcista che Berlusconi vuole impersonificare al Milan insieme a Mihajlovic. Il diavolo e l’acquasanta da una parte, l’esorcista contro il nulla dall’altra. Massimo Zedda ringrazia, sorride, annuncia ufficialmente la sua ricandidatura e nessuno ha il coraggio di sfidarlo. Si volta, e non vede ancora nessuno alle spalle. Diventerà non solo sindaco bis, ma anche leader della nuova Città Metropolitana e senatore?  


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