XI edizione del Festival del Cortometraggio Mediterraneo

Dal 4 all’8 dicembre 2015 a Sant’Antioco 


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«Il Mediterraneo…sono delle strade. Strade per mare e per terra. Collegate. Strade e città. Grandi, piccole. Si tengono tutte per mano. Il Cairo e Marsiglia, Genova e Beirut, Istanbul e Tangeri, Tunisi e Napoli, Barcellona e Alessandria, Palermo e… » (Jean-Claude Izzo, Marinai perduti)

Cinque giorni in cui parleranno le mille e una lingua del Mediterraneo, storie e personaggi eccezionali o comuni mortali, luoghi lontani e periferie impossibili. I primi film dell’umanità e musiche contemporanee, guerre lontane ma non troppo, science fiction che raccontano l’anno zero dell’umanità, Giulietta e Romeo a Tunisi, storie di spiritualità e problemi terreni, l’inferno siriano e il ricordo dei Sonderkommando, l’ambiente da salvare raccontato ai ragazzi.

Tutto questo e molto altro ancora all’undicesima edizione di Passaggi d’Autore: Intrecci mediterranei.

Il festival si svolge dal 4 all’8 dicembre, cinque giornate che prevedono la programmazione di circa settanta film, eventi e attività collaterali che coinvolgono il territorio. Il festival si divide in quattro sezioni: Eventi, CortoAmbiente, Focus e la sezione Intrecci mediterranei, cuore di tutto il festival. Gli ospiti presenti in sala dialogano con il pubblico sui cortometraggi e sui loro paesi, contribuendo ad unire idealmente le due sponde e le tante culture del Mediterraneo, in modo particolare quella della Bosnia-Erzegovina, paese ospite di questa edizione, che ha rappresentato per secoli un microcosmo dove religioni e culture diverse vivevano in sintonia e rispetto.
Il Circolo del Cinema Immagini, fondatore e organizzatore del festival, persegue da sempre con successo obiettivi importanti: valorizzare il cortometraggio come forma espressiva e nel contempo valorizzare giovani talenti di tutto il Mediterraneo con una particolare attenzione ai registi sardi, far conoscere i paesi del Mediterraneo, coinvolgere il territorio del Sulcis attraverso le varie attività creando un’esperienza culturale ricca e complessa, capace di raccontare l’attualità che ci circonda. Un progetto culturale importante che da undici anni lavora per superare barriere e confini, oggi più che mai un esercizio necessario per non cadere nei facili dualismi e contrapposizioni mediatiche.

Il programma della XI edizione
Ricchissimo il cartellone di Passaggi d’Autore 2015. Si parte il 4 dicembre alle 17,00 con la sezione Eventi che ospita l’inaugurazione della mostra fotografica “Retrattos”, abiti e volti della tradizione sarda nelle fotografie di Alessandro Spiga.
Alle 18,30 si da inizio all’undicesima edizione del festival con “Mediterraneo Ritrovato”, omaggio ai 120 anni della nascita del cinema avvenuta il 28 dicembre 1895. Cortometraggi dei primordi (il più antico è del 1905), musicati dal vivo da Emanuele Contis, Andrea Granitzio e Guido Sodo. Il film muto parla attraverso le immagini di Napoli, Il Cairo, Marsiglia o Messina. Al cinema muto delle origini è dedicata anche la mattinée “Cinema a Trucchi” il 6 dicembre alle 10,30.
La mattina del 5 dicembre sarà dedicata alle scuole con la sezione CortoAmbiente, film a difesa di un modello di vita ecosostenibile. La sezione CortoAmbiente è curata in collaborazione con la Fondazione Sardegna Film Commission che ha fornito alcuni film del progetto HEROES 20.20.20.
Alle proiezioni parteciperanno Simone Contu per la Fondazione Sardegna Film Commission, il regista Manuele Trullu ed esperti della Cooperativa Gea Ambiente e Turismo che parleranno con gli studenti di sviluppo ecosostenibile, di risparmio energetico, ecc.. La visione dei cortometraggi e gli interventi critici degli esperti, permetteranno ai ragazzi uno sguardo al contempo globale e locale sulle tematiche ambientali.
Il pomeriggio di sabato 5 dicembre alle 18:00 sarà dedicato alla sezione Focus, che ogni anno dedica una giornata al cinema di un Paese o una regione particolare (il 2014 al cinema dei Paesi Baschi), il 2015 sarà la Bosnia Erzegovina. Film che celebrano l’anniversario dei vent’anni dalla guerra dei Balcani, ancora oggi non completamente sopita.

Nonostante le enormi difficoltà quella parte d’Europa martoriata ha prodotto molti talenti, nati anche grazie all’esperienza incredibile del Sarajevo Film Festival, che creò uno spazio di libertà in mezzo alla disperazione della città sotto la pioggia continua dei bombardamenti. Registi premiati nei maggiori festival del mondo come Danis Tanovic con il suo film No man’s land, dopo Cannes e il Golden Globe, nel 2002 vince il primo Oscar della Bosnia-Erzegovina. Senza dimenticare il cinema di Emir Kusturica, che ha fatto scuola e ancora oggi fonte di ispirazione.
Saranno proiettati film che rappresentano la migliore produzione cinematografica della Bosnia Erzegovina degli ultimi vent’anni. Registi apprezzati e premiati nei più importanti festival internazionali come Aida Begic che vinse con Snijeg il premio nella Semaine de la Critique a Cannes nel 2008, a Sant’Antioco vedremo il suo cortometraggio Prvo Smrtno Iskustvo (First Death Experience); Jasmila Žbanic vinse l’Orso d’oro – Miglior film – Festival di Berlino 2006, per Il segreto di Esma. A Sant’Antioco vedremo il suo Crvene Gumene Cizme (Red Rubber Boots)
Saranno presenti in sala i registi Srdan Vuletic con il suo film Troskok (Hop, Skip & Jump), e Nermin Hamzagic con il film Kalo (Damaged Goods).

Il 6 dicembre sarà una giornata ricca di eventi. La mattina con Cinema a Trucchi, a conclusione dello speciale laboratorio dedicato ai bambini, oltre al cortometraggio realizzato nell’ambio di tale laboratorio, verranno proiettati alcuni cortometraggi dei primi del ‘900. I bambini potranno così immergersi nel mondo del primo cinema muto ricco di trucchi ed effetti speciali .
Alle 16,00 Memoria, convivenza e futuro in Bosnia-Erzegovina, film che raccontano l’attualità della regione balcanica, seguito alle 17,00 dall’incontro dal titolo Tra Oriente e Occidente: l’incontro e lo scontro delle culture nella Bosnia Erzegovina di oggi. Daniele Onori (Ufficio Cultura dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo) e i registi Srdan Vuletic, Nermin Hamzagic e Ado Hasanovic, dialogheranno con il pubblico sulla parte d’Europa che forse ha rappresentato di più il melting pot della cultura mediterranea.
Alle 18,00 si da inizio a Intrecci mediterranei, il cuore del festival che continuerà fino all’8 dicembre. Le migliori produzioni provenienti da Spagna, Francia, Grecia, Tunisia, Marocco, Egitto, Siria, Libano, Israele, Palestina, Croazia, Turchia e Italia naturalmente.
I protagonisti sono i giovani registi di diverse aree del Mediterraneo, che presentano cortometraggi premiati nei più importanti festival nazionali e internazionali. Ci sarà anche una selezione dei migliori lavori realizzati dagli studenti delle più importanti scuole di cinematografia dei Paesi del Mediterraneo quali La Fèmis (Ecole nationale supèrieure des métiers de l’image e du son de Paris), Académie Libanaise des Beaux-Arts (ALBA) di Beirut, il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
La serata del 6 dicembre ospiterà il giovane regista palestinese che presenta Ave Maria (unico film mediterraneo candidato alle nomination agli Oscar 2016 di Los Angeles); Giovanni Aloi con il suo lavoro E.T.E.R.N.I.T. che racconta uno spaccato di integrazione in Italia (presentato nel 2015 alla 72ª mostra del cinema di Venezia e in concorso all’EFA – European Film Awards); David Muñoz con il suo El juego del escondite (Miglior cortometraggio al Berlin International Film Festival 2015) e il regista sardo Pasquale Ruju con il suo Casting (in concorso al New York Indipendent Film Festival).
Il 7 dicembre alle 18,00 si continua con gli Intrecci mediterranei. Film dall’Italia come Varicella, di Fulvio Risuleo (presentato alla Semaine de la Critique, del Festival di Cannes), Sonderkommando, di Nicola Ragone, (vincitore del Nastro d’Argento 2015 – Miglior Cortometraggio), Persefone di Grazia Tricarico (premiato nei festival più importanti come il Toronto Film Festival), la regista sarà presente in sala; la regista marocchina Ghizlane Assif, presente in sala, con il suo Murmures de Vénus (37° edizione del Festival Cinema Mediterranéen Montpellier); El corredor, dello spagnolo José Luis Montesinos; Fils du loup, della francese Lola Quivoron (sarà presente Félix Rehm, che ne ha eseguito il montaggio); Piknik, del regista croato Jure Pavlovic (gli ultimi tre cortometraggi sono candidati all’European Film Awards).
Alle 21,30 spazio a Israeli-Palestinian Cinematic Project, che presenta il progetto Sport. Cinque cortometraggi di registi israeliani e palestinesi uniti nel nome dello sport, promosso dall’Università di Tel Aviv. Naturale prosecuzione del progetto Water (presente alla Settimana della critica al Festival Internazionale di Cinema di Venezia nel 2012), presentato a Sant’Antioco nelle scorse edizioni.
Sarà presente Matan Gur, uno dei registi che hanno partecipato al progetto con il cortometraggio Jirs Boys.
L’8 dicembre alle16:30 la proiezione del cortometraggio “Lisabetta da Messina” realizzato dagli studenti della classe IV-E, Liceo Scientifico di Sant’Antioco nell’ambito del laboratorio “How to make a short film”.
Alle 18,00 si chiude l’edizione 2015 con la sezione Intrecci mediterranei. Saranno presenti in sala: il regista di Santadi (CI) Roberto Carta, che presenta Sinuaria (antico nome dell’isola dell’Asinara), e proprio nell’ex carcere di massima sicurezza si snoda la storia del suo film (vincitore del concorso AViSa 2013); la regista israeliana Leeron Revah con il suo No free lunch (premiato all’Haifa International Film Festival e in concorso al Clermont Ferrand Film Festival); il regista spagnolo David Victori con il suo fantastico lavoro di science fiction Zero. Primo episodio della serie prodotta per il web, vincitore di una competizione internazionale con oltre 15 mila film, promossa da Youtube con la supervisione del regista Ridley Scott e Michael Fassbender. L’esempio plastico che il cortometraggio rappresenta il futuro del cinema e il web lo strumento ideale.
Gli eventi collaterali di Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei 2015
L’undicesima edizione del Festival prevede diverse attività collaterali: mostre, laboratori e proiezioni speciali si alterneranno alla sezione Intrecci mediterranei, principale obiettivo del Festival del Cortometraggio Mediterraneo.
Per celebrare i 120 anni dalla nascita del cinematografo, il Festival dedica la sezione Eventi e una della attività collaterali, il laboratorio “Cinema a Trucchi”, alla riscoperta del cinema delle origini e delle tecniche utilizzate dai pionieri della settima arte.
Il cortometraggio è stato il primo esempio di cinema della storia, grazie ai due mitici filmati dei fratelli Lumière “L’uscita dalle officine Lumière” e “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”, della durata di 45 secondi ciascuno. All’interno della sezione Mediterraneo ritrovato, i cortometraggi saranno proiettati accompagnati da musiche originali eseguite dal vivo da Emanuele Contis, Andrea Granitzio e Guido Sodo. Tutti musicisti esperti in composizione di musiche per il cinema. Le nuove colonne sonore permetteranno al pubblico di fruire di questi cortometraggi in una chiave più vicina a quella originaria e nel contempo attualizzata.
La selezione dei cortometraggi è curata in collaborazione con Guy Borlée, componente dello staff della Fondazione Cineteca di Bologna e coordinatore del Festival Il Cinema Ritrovato. Guy Borlée parteciperà alla serata presentando non solo i cortometraggi selezionati, ma anche il lavoro di restauro effettuato dalla Cineteca quale strumento prezioso per conservare la visione dei film nel tempo.

Previste attività dedicate ai più giovani, che abbracceranno diversi target di età.
All’interno di Cinema a Trucchi, i cortometraggi proposti consentiranno ai bambini di immergersi nel mondo del primo cinema muto ricco di effetti speciali, di volta in volta comici, paurosi o misteriosi.
In collaborazione con il Liceo Scientifico “E. Lussu”, Indirizzo Artistico, di Sant’Antioco, si svolge anche il workshop How to make a short film, con l’obiettivo di offrire un percorso formativo che permetta di acquisire competenze di base per esprimersi attraverso gli strumenti audiovisivi. Il laboratorio è finalizzato alla realizzazione, da parte dei ragazzi, di un cortometraggio: scrittura di soggetto e sceneggiatura, casting, scelta del set, riprese e montaggio. Il laboratorio è tenuto da: Ado Hasanovic, giovane regista bosniaco nato a Srebrenica, autore di diversi cortometraggi e documentari che hanno ricevuto importanti riconoscimenti internazionali; Andrea Gabriele, direttore della fotografia; Giulia Floria Andorka, montatrice.
Rivolti a ragazzi che si avvicinano al mondo del lavoro, invece, diversi laboratori finalizzati a permettere ai ragazzi di immergersi in un ambiente creativo e conoscere tecniche e mestieri spendibili in futuro. Professionisti e istituzioni, territori e generazioni si incontrano, creando occasioni di sviluppo legate alla cultura del cinema.
Gli studenti del Liceo linguistico “E. Lussu” di Sant’Antioco e gli studenti della Facoltà di Studi Umanistici, ex Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Cagliari, sono coinvolti nella quinta edizione del laboratorio “La traduzione audiovisiva: i sottotitoli per il cinema e la televisione”, dedicato alla traduzione dei dialoghi e alla sottotitolazione dei film, tenuto da Martina Sedda.

La novità del programma di quest’anno è il laboratorio “Social Media Communication & Promotion”, dedicato alla comunicazione sui social media. Le piattaforme di maggior interesse saranno Facebook, Twitter, Instagram, Youtube e Pinterest. Aperto a studenti universitari e non solo che, dopo la formazione teorico-pratica che inizierà all’Università di Cagliari, si impegneranno nella diffusione virale delle notizie e contenuti del festival in diverse lingue, comprendendo anche la promozione del territorio. I contenuti multimediali saranno arricchiti con informazioni sulle passate edizioni, sui protagonisti del festival, curiosità sui corti in programma. Il laboratorio si concluderà con un corso di critica cinematografica orientato alla scrittura di recensioni da pubblicare sui social. I partecipanti apprenderanno come si scrive una recensione, dal saggio alla “tweetica” (twitter-critica), passando per l’articolo di giornale. Il laboratorio è tenuto da Laura Soma, esperta di Social Networking, e Sara Martin, dell’Università di Udine.
Il Festival presenta inoltre la mostra Retrattos, abiti e volti della tradizione sarda, che verrà inaugurata il 4 dicembre e resterà aperta fino all’8 dicembre. Retrattos è un excursus in 40 stampe FineArt del lavoro del fotografo Alessandro Spiga, che da tre anni ha iniziato uno studio sull’abbigliamento tradizionale sardo in collaborazione con Giammario Demartis, in passato direttore della sezione etnografica del Museo Nazionale “Sanna” di Sassari e tanti altri esperti che hanno dato il loro contributo nei vari paesi di appartenenza. La ricerca, tuttora in corso, ha visto già coinvolti dieci centri della Sardegna che hanno la possibilità di poter offrire per gli scatti fotografici materiale originale, risalente anche a fine XVIII secolo o abiti ricostruiti a partire da documentazione certa e confezionati con tessuti dell’epoca. Nelle immagini della mostra è possibile cogliere le influenze mediterranee subite dalla moda sarda, dalle mantiglie e sombreri di chiara origine spagnola alla più classica “berritta” presente nell’abbigliamento tradizionale di diversi Paesi del Mediterraneo. Per la ricerca etnografica, oltre all’iconografia derivata da fotografie antiche e opere pittoriche, sono state di grande aiuto anche alcune opere cinematografiche come “Proibito” (1954) di Mario Monicelli, in cui sono visibili i vestiti di Ittiri, e “Banditi ad Orgosolo” (1961) di Vittorio De Seta. Proprio per richiamare immagini cinematografiche Alessandro Spiga ha voluto ambientare parte degli scatti nelle strade e nei luoghi dei paesi documentati, dando vita a immagini senza tempo. Grazie a queste immagini suggestive e di forte potenza visiva, il lavoro di Alessandro Spiga ha ricevuto consensi e riconoscimenti ufficiali all’ultimo Sony World Photography Awards: due degli scatti di Rettrattos sono infatti stati selezionati dalla giuria del Premio nella categoria Arte e Cultura raggiungendo la finale con l’immagine della vedova di Gonnesa “Lo specchio del tempo”.
Un po’ di storia
Nato nel 2005 ad opera del Circolo del Cinema “Immagini” (F.I.C.C.) come rassegna di cortometraggi e documentari di autori sardi, a partire dalla seconda edizione, grazie alla collaborazione con l’associazione “Le Ultime Carovane” di Milano e l’Association Culturelle Afrique-Méditerranée di Sousse (Tunisia), la manifestazione ha affiancato alla cinematografia isolana quella dei Paesi dell’area mediterranea.

Nel 2005, anche a Hergla in Tunisia, è nata una manifestazione analoga, “Les Rencontres Cinématographiques de Hergla”, curata dal regista Mohamed Challouf, presidente dell’associazione “Le Ultime Carovane”. I due eventi culturali hanno seguito negli anni un percorso parallelo che prosegue ancora oggi con un impegno comune volto a promuovere le opere di giovani registi di cortometraggi, anche attraverso lo scambio reciproco di autori e opere. In particolare, nell’edizione 2009 la collaborazione e lo scambio tra le due manifestazioni si sono concretizzati con la partecipazione di studenti sardi e tunisini ad un laboratorio cinematografico tenuto nell’ambito dei due eventi.

Durante le varie edizioni il festival ha visto crescere il numero di Paesi coinvolti, con la proiezione di cortometraggi di registi provenienti da Francia, Spagna, Italia, Grecia, Cipro, Algeria, Marocco, Tunisia, Egitto, Libia, Turchia, Croazia, Slovenia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Palestina, Israele, Siria, Libano. Si è anche data ampia visibilità alla cinematografia delle minoranze di alcuni di questi Paesi (Paesi Baschi, Kurdistan Turco, Catalogna). Numerosi sono stati i registi ospiti della manifestazione che hanno partecipato alle proiezioni e dialogato con il pubblico in sala. Fra questi i vincitori di importanti premi internazionali,come il Premio César in Francia, il Premio Goya in Spagna, la Palma d’oro a Cannes, il David di Donatello, ecc.
Il Festival del cortometraggio mediterraneo è organizzato dal Circolo del cinema Immagini (FICC), con il contributo del MIBAC Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale Cinema; RAS – Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio; RAS – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport; Comune di Sant’Antioco – Assessorato al Turismo, Spettacolo e Cultura; Fondazione Banco di Sardegna.
Circolo del cinema Immagini

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