Wwf: “I grifoni torneranno a volare in Sardegna”

Al via il progetto Life “Life under griffon wings” (Vita sotto le ali del grifone) redatto dalle istituzione regionali e finanziato dall’UE. Prevista la liberazione di 60 grifoni provenienti dalla Spagna per risolvere la critica situazione demografica


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In Sardegna torneranno a volare i  grifoni grazie a un progetto del WWF. Tutto nell’ambito del progetto Life “Life under griffon wings” (Vita sotto le ali del grifone) redatto dalle istituzione regionali e finanziato dall’UE.

Tra le principali azioni, il progetto prevede: la creazione di una rete di carnai aziendali per mitigare la carenza alimentare, l’addestramento di un’unità cinofila per prevenire l’uso di bocconi avvelenati, il rinforzo del Centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai, la liberazione di 60 grifoni provenienti dalla Spagna per risolvere la critica situazione demografica della popolazione e l’incremento dell’attratività turistica del territorio.

Tantissimi bocconi avvelenati su tutto il territorio regionale negli anni ’80 del secolo scorso causarono il decesso di centinaia di volpi, con gravissime conseguenze sulla consistenza delle colonie di grifoni nidificanti nel territorio di Alghero e Bosa.

Una tremenda catena di morte: i grifoni, vittime inconsapevoli, si cibavano delle carogne avvelenate rimanendone vittime essi stessi. Si pensi che nel 1998 la colonia di Alghero e Bosa venne dimezzata passando da circa 120 a 60 esemplari. E a punta Cristallo restavano poche coppie nidificanti nonostante tutti gli sforzi delle istituzioni e dei volontari delle associazioni ambientaliste. Gli sforzi delle istituzioni, con in prima fila il Corpo Forestale della Sardegna e dei volontari furono enormi ma drammatica era la

situazione nella colonia di Punta Cristallo: le coppie nidificanti si ridussero drasticamente. Nel 2000 ci fu una sola nascita.

Ieri come oggi, il periodo della riproduzione e dello svezzamento dei pulli è molto delicato per il successo riproduttivo della specie. Ogni anno può succedere che i giovani grifoni ai primi voli, dopo essersi lanciati dai nidi a quota 327 metri sul livello del mare, inesperti nel volo non riescano a trovare le correnti ascensionali per riprendere quota ed, inesorabilmente, finire in mare o su qualche scoglio.

Sarebbero destinati a morte certa, se non venissero recuperati con tempestività.

Negli anni tanti giovani grifoni sono stati soccorsi in mare da dipartisti e forze di controllo, curati nel centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai e poi reintrodotti nel loro habitat naturale.

Oggi ri parte il nuovo progetto.


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