Volontari della cultura. “Is de nosus” in versione popolare. Non so se riusciremo a fare della Sardegna l’isola della Cultura nel 2019. Tutti insieme, “in quanto” sardi ci speriamo. Mettiamoci d’impegno e sosteniamo l’intento a tutti i livelli istituzionali e culturali. Senza che sia di tendenza o di nicchia. La città capitale della regione ci stupisca, facendosi volano di un’iniziativa che deve avere il piacevole gusto del coinvolgimento. Cercando una volta tanto, d’essere più sardi che cagliaritani, sassaresi, medio campidanesi, ogliastrini. Invidiosi del vicino e campanilisti. Tutti per uno, uno per tutti. Fino alla meta. La metà la raggiunge la Sardegna intera, insieme al suo popolo. Non si può più sentire questo “Noi” deviato in un plurale maiestatis. Si è infiltrato negativamente nelle nostre menti.
Negli spazi del Centro Comunale d’Arte e Cultura “Il Ghetto” è stata montata una mostra: “Futuro Prossimo” dovrebbe essere uno spazio d’incontro e confronto, ma anche un laboratorio per informare, coinvolgere e rendere tutti i cittadini parte attiva del processo di rigenerazione e riscrittura dei territori (così recita il cartello d’ingresso). A cittadini aggiungerei: sardi di paesi e paeselli vicini e lontani. Durante la visita ho trascorso la maggior parte del tempo a navigare in lungo e in largo la Sardegna dei Nuraghi. Continuo, quando posso, da una settimana. Nurnet, rete delle archeologie prenuragiche e nuragiche, è un laboratorio culturale. Nato da un sogno di Antonello Gregorini e Giorgio Valdes, Paolo Marongiu, Mauro Atzei. Da una loro idea, al coinvolgimento di amici nel progetto. Dai fondatori a una 70ina di persone, poi un centinaio. Ai “sostenitori” che hanno portato ‘energia’ e 10 euro nelle case della Fondazione. Dopo otto mesi i ‘followers’ sul web sono decine di migliaia. Il sogno del Geo portale telematico, è realtà consente di trovare un menhir, un nuraghe, una tomba dei giganti in qualunque punto della Sardegna. Con l’apporto dei volontari e del CRS4, è diventato: tropu togu. Coinvolgente, stupendo, affascinate. Giochi, ti diverti, conosci. Confesso prima visita virtuale, Nuraghe di Ardasai. Tutto Aprile sarà possibile “smanettare” liberamente sul sito e sul geo portale.
Dicevamo dei pannelli. All’interno dei locali si snoda un interessante invito al pensiero, se pur opinabile nei modi espressivi che appaiono per addetti ai lavori più che per cittadini di semplici letture. Introduzione agli spazi: diventando il “contenitore” ideale per accogliere un laboratorio aperto con tavoli di approfondimento tematici e di consultazione, attività ludiche per adulti e bambini, workshop e presentazioni. I partner (s)..,i cittadini interessati, avranno a disposizione alcune “stanze”.., insieme un percorso in divenire.., nei suoi molteplici aspetti e declinazioni: “città murata”,..dei colli”, sul mare”,.. in movimento”, ..raccontata”,.. in piazza” e degli artisti”, saranno i temi che, legati dal filo rosso, ispirato dalle opere di Maria Lai, diventano la metafora di un’isola che tesse e disegna nuovi scenari.. (http://www.cagliari-sardegna2019.eu/events/cagliarisardegna2019/). Plauso di un visitatore: è ARAMAICO antico? Mi sono permesso di chiarire chi erano Maria Lai e Sergio Atzeni, quest’ultimo celebrò da scrittore “le bianche mura”. Le “declinazioni” quali sono? Parlarsi addosso e autocelebrarsi. Il pannello è bellissimo, colorato, vi si riporta un alta tensione culturale, che adombrando il passaggio al futuro, discende ed incontra il presente prossimo e sfiorando il passato. Viva la Sardegna. Parlare di “territori” sardi è un errore, perché il “territorio” è unico: la Sardegna. In tutte le sue declinazioni. E’ una sfida dell’intera regione. Capire meglio capire tutti. Sarebbe bene. Almeno credo.













