Da Muravera a Villasimius “non c’è più spazio per i comuni mortali nelle spiagge sarde”: e ci sarebbero “numerosi stabilimenti che non rispettano la a distanza di legge dalla battigia”. La segnalazione giunge da un lettore di Casteddu Online che si aggiunge al bagnante in gita allo scoglio di Peppino e alla peripezia affrontata. Uno sfogo amaro, quello di Marco, un semplice operaio sardo, che domenica 3 agosto ha voluto portare la sua famiglia al mare per godersi l’unico giorno libero della settimana. Ma quella che doveva essere una giornata di relax si è trasformata in una corsa a ostacoli tra parcheggi salati, lunghe camminate e stabilimenti deserti ma invalicabili. Costo del parcheggio 14 euro, e “dopo una camminata di oltre 2 o 3 chilometri per raggiungere la spiaggia, mi sono trovato circondato da chilometri di stabilimenti privati, dei resort, completamente deserti — pur essendo in pieno agosto e in piena stagione estiva”.
“Parliamo di un chilometro, forse due, di spiaggia allo Scoglio di Peppino completamente occupati da lettini e ombrelloni, ripeto, quasi tutti vuoti. Ci stanno togliendo anche la dignità e la voglia di andare al mare. Una sana domenica in famiglia, per far felici i nostri bambini”.












