Il Manicomio di villa Clara è divenuto da tempo la Cittadella della salute. Chiusa l’epopea dell’elettroshock e degli oltre mille degenti che accolse in sovrannumero, delle tipologie di cure prestate agli “insensati, mentecatti, alienati o pazzerelli”, della loro storia di uomini e donne si è affievolito il ricordo. Sarà perché già al tempo delle sue origini, a Villa Clara avveniva l’isolamento dalla comunità?
La legge Basaglia che decretò anche per questo luogo inquietante un lento spopolamento, ha fatto storia. Anche se pochi Cagliaritani conoscono per davvero cosa è stato quest’angolo, torbido, di città. Che, và detto, oggi si fa bello: cerca di reagire al degrado.
Ne sono un esempio le strade che da via Romagna attraversano i reparti ospedalieri e conducono nella storica VILLA CLARA (l’ex casa del direttore) sulla cima della collina, divenuta più recentemente la Biblioteca provinciale.
Le strade locali, che ancora qualche mese fa versavano in pessime condizioni (nero asfalto e peggio ancora sterrate) vivono una fase di ammodernamento. Proprio com’è accaduto agli ex reparti ospedalieri (braccio uomini e donne), ristrutturati perfettamente per accogliere appunto la Cittadella della salute.
E però, non tutto il terreno occupato dagli ex edifici ospedalieri è ben messo. Molte zone sono degradate. E parecchio. A due passi dal muro di cinta di via Liguria e via Campania c’è chi continua ad accedervi per consumare, siringa in pugno, la sua quotidiana dose di disperazione. È come se, con il passare degli anni, corpo e ragione di chi soffre, scegliessero questo paradiso verde per incontrar la sofferenza o per anestetizzarla. Forse un domani tutto cambierà in meglio.










