Raccogliere le storie di Monte Claro. Con questo spirito si è svolta stamani la visita guidata alla scoperta del colle di Monte Claro e dell’adiacente ex Manicomio.
Oltre cento persone hanno partecipato all’iniziativa promossa dall’associazione Sardegna Sotterranea che ha consentito loro di conoscere dal vivo la storia della propria città, visitando luoghi abbandonati e per fortuna, in alcuni casi, egregiamente valorizzati.
A far da cicerone, in compagnia di poeti ed esperti è stato per l’occasione da Marcello Polastri, guida turistica e autore di libri sulla Sardegna.
Da via Cadello, la comitiva ha raggiunto il parco provinciale per risalire la collina, raccontare la storia medievale dell’area e deviare infine nel grande parco dell’ospedale psichiatrico definito “una città nella città, con oltre 1300 degenti nel periodo di massimo utilizzo sanitario ma allora chiuso con i suoi tabù”.
E’ stato reso omaggio a Josto Manca, fotoreporter dell’Unione Sarda che di recente è stato ricordato dal giornalista Giorgio Pisano in un libro fotografico. C’erano anche ex dipendenti dell’ex Manicomio di villa Clara per raccontare cosa avveniva nei reparti e come andrebbe valorizzata la locale storia rappresentata da un angolo importante per Cagliari, oggi trasformato in buona parte nella Cittadella della salute.
E’ stata visitata Villa Clara, ex casa del direttore dell’ospedale psichiatrico, raccontata strada facendo la storia del parco circostante, delle fattorie diroccate ai piedi della collina.
L’archeologo Nicola Dessì ha illustrato le sepolture puniche che due anni fa ha scavato scientificamente per la Soprintendenza
Una volta varcato il cancello dell’ex manicomio, i medici che lavorarono al suo interno hanno raccontato le tipologie di cure prestate ai degenti, prima della legge Basaglia che decretò anche per Villa Clara il suo lento e inesorabile spopolamento. “Storie di uomini e donne, di sofferenze ma anche guarigioni” ha concluso Marcello Polastri, cedendo la parola al poeta Fabrizio Raccis. “tanta gente finì in manicomio perchè abbandonata dai loro figli, in seguito a un male del quale tanti oggi soffriamo. la depressione”.
Appuntamento alla prossima iniziativa, stavolta nella Cagliari sotterranea, in programma per venerdì notte nei luoghi poco noti della città perchè celati sotto i nostri piedi. La missione di Sardegna sotterranea è quella di indagarli e raccontarli con guide turistiche riconosciute dalla Regione Sardegna. “Se avete storie da raccontare anche sull’ex Manicomio – raccontano i referenti del team esplorativo – potrete scrivere al sito www.sardegnasotterranea.org. Saranno fieri i nostri padri che hanno sofferto ma anche lasciato segni del loro passaggio in questa terra”.













