La loro unica fortuna è che, con le reti metalliche piazzate già da due settimane, l’avvio dei lavori ha fatto solo aumentare il rumore e la polvere. Gli incassi erano già bassi da un po’ di tempo e, sempre che il trend non faccia un’inversione a U, la situazione può solo peggiorare. Sono molto critici i negozianti del tratto di viale Trieste a Cagliari che, da oggi, è chiuso per lavori. Due o tre mesi tra reti metalliche, ruspe, picconi e operai sino all’angolo con via Caprera, il piano del Comune è già noto: marciapiedi tutti nuovi e più larghi, spazio anche per biciclette e monopattini. Ma ciò che vari commercianti temono è di non riuscire a essere ancora operativi quando ci sarà il nuovo viale. Italo Sulliotti lo dice e lo ripete più volte: “Dopo 61 anni il sindaco mi farà chiudere. Non c’è dialogo, ci hanno promesso che avrebbero fatto prima un lato e poi l’altro, qui non passa nessuno e i miei incassi sono diminuiti del 50 per cento, ho i corrispettivi tra i giorni dell’anno scorso e quelli di quest’anno. Ho mandato in ferie il mio collaboratore, quando ritornerà lo rimanderò in vacanza”. Ma la strada aveva necessità di un restyling: “Certo”, ammette Sulliotti, “ma non facendoci morire. Il sindaco ha detto che gli operai devono mangiare, e noi cosa facciamo se non passa nessuno, nemmeno in macchina? Le spese ci sono, la Tari il Comune la vuole. Era meglio non chiudere la strada, facendo i lavori prima da una parte e poi d’altra, con un paio di giorni per i tagli nella strada. Penso sia normale, il Largo Carlo Felice non l’avevano mica chiuso tutto durante i lavori. Se non passa nessuno chiudo, cosa faccio?”. Stringere i denti sino a luglio? “Lo dicono i cartelli, ho quasi 85 anni e non conto di vedere tutta questa bellezza che ci sarà a Cagliari. Non possiamo sopravvivere senza lavorare”.
Poco più avanti c’è lo storico negozio di idraulica di Nenne Cabua: “Sono preoccupato per chi lavora qui, sono un pensionato di 76 anni che lavora ancora e paga i contributi. Non si sa quanto rimarremo chiusi o quando apriranno il primo pezzo del viale. Reggere sino a fine luglio? Mi auguro di sì, da quando hanno messo i cartelli con gli avvisi dei lavori destinati a durare più di un anno gli affari sono calati”. Però, o così oppure come riqualificare viale Trieste? “La strada ha bisogno di interventi, qui ci sono realtà che devono vivere”. Anche Cabua ha firmato l’appello lanciato al Comune, cioè niente tasse e ristori sino a fine lavori: “Tutto quello che serve per poter tirare avanti e sopravvivere si fa. Il sistema migliore era chiudere per lati, in modo che le macchine potessero passare da un lato, creando un doppio senso e piazzando un semaforo”. Così non è stato: sarà necessario attendere le prossime settimane per capire se le paure di chi ha un’attività commerciale nel viale siano reali sino in fondo.









