Due incidenti in due ore, cinque feriti dei quali due in gravissime condizioni, auto distrutte. Via Leonardo da Vinci inanella un nuovo triste record, quello di due schianti paurosi in meno di centoventi minuti. E si conferma, purtroppo, una strada pericolosa, dove il limite di velocità viene rispettato davvero da poche persone.
Solo le indagini delle Forze dell’ordine aiuteranno a capire se ci sia anche l’alta velocità all’origine del primo schianto, con una Mini Cooper guidata da un neopatentato che invade la corsia opposta e centra altre due auto, e con un giovane al volante di un’utilitaria che sbanda e finisce ribaltato dentro il giardino di una casa. Scene da film? No, pura realtà. E c’è anche un paradosso: il Comune può fare qualunque tipo di intervento nel viale sino alla rotonda del Margine Rosso. Poi, vige l’anarchia, o giù di lì: infatti, i chilometri che arrivano sin quasi a Capitana, attaccandosi alla Sp 17, sono di competenza della Città Metropolitana di Cagliari.
E l’amministrazione comunale della terza città della Sardegna non può spostare, veramente, nemmeno uno spillo da quella lingua d’asfalto tra le colline e il mare. E i residenti si sentono fregati e abbandonati. Claudia Saba, 52 anni, vive in via San Martino, a un tiro di schioppo da via Leonardo da Vinci: “Passo nel viale, in auto, tutti i giorni. Corrono tutti, basta che un automobilista freni e il tamponamento, anche a catena, è assicurato. Ogni giorno ho paura”; racconta la donna, “molto dipende anche dall’inciviltà dei guidatori, qualche multa o qualche telecamera di sicuro non guasteranno. Due anni fa è toccato anche a me, tamponata e cofano dell’auto distrutto. A bordo c’era mio figlio, è rimasto ferito al collo ed è stato risarcito”. Almeno quello.
Nuccio Monello, pensionato 71enne, ha una casa a Capitana e conosce molto bene il viale Leonardo da Vinci: “Anch’io sono rimasto vittima di incidenti, ero in motorino e sono stato tamponato da un’auto. Assurdo, ho fatto quella strada migliaia di volte. Con la nuova 125, purtroppo”, osserva il residente, “le auto che passano nella via sono molte di meno, quindi la strada libera favorisce le corse, quasi come se fossimo in una pista di Formula 1. C’erano i sottopassaggi, tanti anni fa li hanno tappati, spendendo soldi per fare le piste ciclabili che non utilizza nessuno, a parte i turisti. Le Forze dell’ordine non ci sono mai, qui servono dissuasori ma anche rotatorie”.










