Non pagare il canone Rai. O almeno non pagarlo automaticamente in bolletta. Un sogno che gli italiani potrebbero vedere presto realizzato se la premier Giorgia Meloni manterrà la promessa fatta in campagna elettorale. La discussione sull’argomento si è fatta negli ultimi giorni sempre più serrata, e la decisione, non ancora ufficiale, pare sia arrivata nelle scorse ore , cancellando (finalmente) il blitz dell’allora governo Renzi che le quote canone le aveva inserite nella bolletta della luce.
Diciamocelo: pagare il canone Rai è un abuso. Economico e di potere. Che aveva un senso quando alla nascita della Rai era un balzello necessario a sostenere la baracca, me che non certo senso oggi che la Rai, oltre a offrire un servizio non all’altezza di un servizio pubblico, è diventata grazie alla pubblicità una tv più commerciale di quelle private. E poi, che senso ha parlare di servizio pubblico se si impone un pagamento? Mistero. La mossa giusta sarebbe dunque abolire del tutto il canone, ma difficile che si vada a una decisione così radicale. Quindi, via dalla bolletta mentre il governo studia un altro modo per inchiodare i contribuenti e scoraggiare gli evasori.
Intanto, Giorgia Meloni annaspa fra le mille questioni da chiudere, che vanno dal Mes al commissario alluvioni, senza riuscire a decidere il da farsi. Mentre il suo portavoce, il cagliaritano Mario Sechi, si prepara all’addio per andare a dirigere Libero.












