Ore 12.25 circa, Via Cinquini (ex circoscrizione comunale), scatta l’allarme e le telecamere di sicurezza dalla centrale operativa della Alarm System di via Galvani, filmano in diretta due persone (per l’esattezza due tossicodipendenti) che si trovano all’interno del caseggiato pericolante e degradato. Una pattuglia dei vigilantes, in pochi minuti, raggiunge l’utenza presidiata a distanza, servizio istituito dal 2013 proprio per evitare che i tossici continuino a drogarsi dentro l’area: provvidenziale il tempestivo intervento delle guardie, uno dei due giovani “si è appena fatto”, si sente male, con la siringa ancora al braccio, viene trovato riverso per terra.
I SOCCORSI. In pochi minuti, i medici del 118 arrivano con un’ambulanza: i primi soccorsi prestati al tossico malconcio, che vengono gestiti in casi come questi quando si sospetta l’overdose, l’uomo sulla quarantina, è infreddolito e riprende per fortuna conoscenza. La centrale medica da l’ok per il trasporto ed il ricovero al San Giovanni di Dio. Ore 13.00, il cancello viene richiuso “a doppia mandata” e tutto torna alla normalità. Ma è ipotizzabile, dopo la bonifica da parte della Se.Trand avvenuta nel 2013 (con la raccolta di centinaia di siringhe e sporcizia) che quello stabile pericoloso sia ancora una cattedrale nel deserto?
E’ normale che A.R.E.A. (ex Iacp) e Comune a distanza di qualche anno non abbiano ancora studiato a tavolino cosa fare di quel’edificio? Scene quasi consuetudinarie, che confermano ancora una volta però l’allarme eroina in quella zona. Decine di giovani ogni giorno, bazzicano in quell’area, dentro il parco di San Michele, tra i giardinetti di Via Ubaldo da Paganello, Betto Alliata, Via Serpieri, mentre qualcun’altro scavalca la recinzione arrugginita dell’ex circoscrizione (un tempo ribattezzata come “Casa del Buco”) e si inietta la dose. Come è avvenuto questa mattina. Da via Cinquini, per ora è tutto o quasi.
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