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Verde pubblico a Cagliari, il Grig: “L’amministrazione comunale cambia atteggiamento”

di Redazione Cagliari Online
1 Marzo 2021
in cagliari

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Verde pubblico a Cagliari, il Grig: “L’amministrazione comunale cambia atteggiamento”

“Non abbiamo ancora un efficace regolamento del verde cittadino, non abbiamo ancora un vero e proprio piano del verde, ma l’Amministrazione comunale cagliaritana inizia a cambiare atteggiamento nei confronti degli alberi.

Piccoli segnali, nulla di eccezionale, ma positivi.

Nell’area di Viale Buoncammino sono finalmente arrivati dieci piccoli Pino d’Aleppo (Pinus halepensis) in sostituzione di quelli tagliati nel settembre 2020 senza le necessarie autorizzazioni ambientali e culturali della locale Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio né alcun provvedimento comunale contingibile e urgente.

Il sindaco Paolo Truzzu non riesce a smentire la sua natura e ha parlato di “sterili polemiche che ci hanno costretto a piantare i nuovi alberi con cinque mesi di ritardo”.

Le “sterili polemiche” di cui parla il sindaco Truzzu sono, in realtà, gli interventi dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e della Soprintendenza causati dall’assenza delle prescritte autorizzazioni per il taglio degli alberi. Non è nemmeno emerso un provvedimento contingibile e urgente per il caso vi fosse stato un effettivo pericolo di caduta.

Le normative di salvaguardia ambientale e storico-culturale – in particolare per un rappresentante delle Istituzioni – non dovrebbero mai esser considerate “sterili polemiche”, ma, nonostante la propria natura, anche il sindaco Truzzu ha oggettivamente tratto dalla vicenda un utile insegnamento per il futuro.

Al ritardo causato dalle presunte “sterili polemiche” del sindaco Truzzu, non crede evidentemente nemmeno la struttura del Comune di Cagliari che ha affermato: “l’intervento di messa a dimora è stato rimandato da settembre a febbraio in attesa della stagione più adatta alla piantumazione”.

Tuttavia, pare che qualcosa sia cambiato.

Dall’1 marzo iniziano i lavori relativi all’alberatura delle caratteristiche Jacarandae del Largo Carlo Felice: “lavori di messa in sicurezza e sostituzione degli esemplari di Jacaranda che si trovano nel Largo Carlo Felice, classificati in fascia D, secondo l’analisi metodologica Visual Tree Assesment, in stato di gravità estrema per la stabilità e conseguenti rischi per l’incolumità della cittadinanza.

La prima fase dell’intervento riguarderà un totale di 23 piante e sarà diversificato a seconda dello stato di ogni singolo esemplare. Sono infatti previsti lavori di: potatura; cavatura con eradicazione e successive cure presso il vivaio comunale di Corongiu; taglio con eradicazione della ceppaia.

La seconda fase dell’intervento, dal mese di marzo, vedrà la messa a dimora dei nuovi esemplari sostitutivi di Jacaranda di dimensioni adulte di 200-250 cm di altezza”.

Con apprezzabile sincerità si ammette che questo “intervento che si è reso necessario e urgente anche per via dei lavori di ripristino dei marciapiedi e dei sotto-servizi, avvenuto nel 2016, in occasione dei quali gran parte delle piante hanno subito mutilazione degli apparati radicali e importanti lesioni al colletto, con i risultati che purtroppo sono sotto gli occhi di noi tutti che amiamo il patrimonio verde della città e, in modo particolare, questo viale colorato, caratteristico e identitario della città. I lavori di cura, messa in sicurezza e sostituzione riguardano circa il 20% delle Jacarande presenti nel Largo Carlo Felice e si sono resi necessari a causa dello stato ormai non diversamente recuperabile delle piante. Prossimamente, avverrà la sostituzione delle Jacarande rimosse con esemplari adulti che, negli anni a venire, raggiungeranno il proprio completo splendore” (dal sito web istituzionale del Comune di Cagliari).

Quello che proprio non si riesce ad ammettere è che stavolta il Comune di Cagliari, per dichiarate motivazioni di urgente salvaguardia della pubblica incolumità, ha coinvolto preventivamente la locale Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, competente in materia di tutela paesaggistica e storico-culturale.

Era ora.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico odv, come si ricorderà, aveva immediatamente provveduto a effettuare (8 settembre 2020) argomentata segnalazione al Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo, al Comune di Cagliari, alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale per il taglio dei Pini d’Aleppo sul Viale Buoncammino.

Dalla formale risposta pervenuta da parte del Comune di Cagliari – Servizio parchi, verde e gestione faunistica (nota prot. n. 243332 dell’1 ottobre 2020) è stato possibile accertare che l’abbattimento degli alberi è avvenuto sulla base di un mero ordine di servizio (il n. 75/2 del 22 agosto 2020) del Direttore dell’esecuzione del contratto (DEC) di gestione del verde pubblico cittadino, figura che non pare avere alcuna capacità decisionale autonoma su eventuali tagli di alberi.

Ricordiamo a tutti che – piaccia o no – il Viale Buoncammino, con le sue alberate, esiste da un bel pezzo, almeno dagli inizi del ‘900.

Quindi, il Viale è tutelato con vincolo culturale, perché “le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico” sono tutelate con vincolo culturale, a meno che non sia intervenuta una verifica negativa dell’interesse culturale da parte dei competenti organi del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo  (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Quindi, in tali luoghi qualsiasi intervento dev’essere preventivamente autorizzato dei competenti organi del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (art. 21 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Ancora.

Quantomeno l’intero centro storico cittadino (compreso il Viale) è tutelato con specifico vincolo paesaggistico (artt. 136 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., individuazione principalmente con D.M. 8 giugno 1977) e il D.P.R. n. 31/2017 (art. 2, comma 1°, e Allegato A) esenta dalla necessità di autorizzazione paesaggistica solo la “sostituzione o messa a dimora di alberi e arbusti, singoli o in gruppi, in aree pubbliche o private, eseguita con esemplari adulti della stessa specie o di specie autoctone o comunque storicamente naturalizzate e tipiche dei luoghi, purché tali interventi non interessino i beni di cui all’art. 136, comma 1°, lettere a, b, del Codice, ferma l’autorizzazione degli uffici competenti, ove prevista” (punto A.14).  

Quindi, nel centro storico e in buona parte di Cagliari – vincolati ai sensi dell’art. 136, comma 1°, lettere a e b, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. – qualsiasi intervento del genere dev’essere necessariamente munito di autorizzazione paesaggistica con specifico parere vincolante dei competenti organi del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Le autorizzazioni non sono necessarie soltanto in caso di comprovata esigenza di pubblica incolumità, concretizzata in specifica motivata preventiva ordinanza sindacale contingibile e urgente (art. 50 del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.).

Per capirci meglio, un taglio di alberi giustificato a parole in area tutelata con vincoli ambientali e/o culturali privo delle relative autorizzazioni e in assenza di specifica ordinanza contingibile e urgente per ragioni di incolumità pubblica è abusivo e fonte di responsabilità per chi lo dispone e chi lo esegue.

Non si tratta di una curiosa interpretazione ambientalista, ma di norme di legge: gli artt. 734 cod. pen. e 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. per la violazione del vincolo paesaggistico, gli artt. 733 cod. pen. e 169 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. per la violazione del vincolo culturale.

Seguono anche gli obblighi di reintegrazione e di ripristino ambientale ai sensi degli artt. 160 e 167 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.

Una buona occasione per cambiare registro in positivo, nella gestione del verde pubblico cittadino. E già che ci siamo, piantiamola una buona volta di massacrare radici e base degli alberi con i lavori dei sottoservizi.

Sarebbe ora”.

Tags: Cagliari
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