Caos al centro migranti di Monastir: “Si bastonano e si accoltellano. Prima o poi si ammazzeranno”

Dopo la rissa di due giorni fa protestano i sindacati dei poliziotti. “Quando superiamo le 80 unità all’interno scoppiano disordini, gli stranieri si armano, ciò che è rinvenuto ieri è a dir poco sconcertante”.


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“Lì dentro succede di tutto, si bastonano, si accoltellano, dobbiamo attendere solo il momento in cui si ammazzeranno”. Così Luca Agati del sindacato Sap, sindacato autonomo di polizia, descrive la situazione al centro migranti di Monastir. In un documento spedito al questore si parla di “vergognoso disinteresse per il problema degli sbarchi”, mentre “di Monastir non gliene frega niente a  nessuno, questa è la verità, ma noi siamo preoccupati per i colleghi che  all’interno lavorano esponendosi a rischi assurdi. Sono anni che denunciamo che sopra un certo numero di ospiti diventa necessaria la presenza del funzionari sul posto su ogni quadrante, invece si continua a demandare ai capi squadra la gestione di situazioni pericolose con disposizioni date telefonicamente dl funzionario di turno in attesa del suo arrivo. Quando superiamo le 80 unità all’interno scoppiano disordini, gli stranieri si armano, ciò che è rinvenuto ieri è a dir poso sconcertante.
Non possiamo esporre i poliziotti a rischi alti. Lì dentro succede di tutto, si bastonano, si accoltellano, dobbiamo attendere solo il momento in cui si ammazzeranno La necessità è pianificare e i funzionari devono saper agire sulla base di regole decise  tavolino non in virtù della fantasia del momento”.


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