Uno scontro inedito e senza precedenti. Che inasprisce il già difficile clima che si respira in Sardegna sul tema delle energie rinnovabili, soprattutto a causa del silenzio e dell’immobilismo politico di Solinas che sul tema non ha mai né parlato né agito. Uno scontro che vede contrapposti la presidente della Regione, Alessandra Todde, e l’editore Sergio Zuncheddu, di cui a lungo si è vociferato potesse essere il candidato presidente del centrodestra alle elezioni regionali di febbraio.
Dopo uno stillicidio di mesi, nel fine settimana la presidente è sbottata con alcuni post che, senza mai nominarlo, puntavano il dito proprio contro l’editore del gruppo Unione e la sua campagna anti rinnovabili. “Accanimento contro di noi. Si distorce la percezione del lavoro di questa Giunta. Torno nuovamente sull’argomento degli impianti per energia da fonti rinnovabili, mentre con la giunta lavoriamo a tante altre priorità per la nostra terra. Bloccare gli impianti che hanno già avviato i lavori non è possibile. Ho detto chiaramente, nel video pubblicato sui social che tutti potete riascoltare, che la legge blocca l’avvio dei lavori e quindi blocca anche gli impianti autorizzati ma per i quali i lavori non sono ancora iniziati. Pretendere che con una legge si possano bloccare gli impianti già autorizzati, con lavori avviati da diversi mesi, è irragionevole ed espone la regione a richieste elevate di risarcimento. L’accanimento verso di noi è frutto di una studiata azione di disinformazione che mira a distorcere la percezione sul lavoro portato avanti dalla nuova Giunta. Mi rivolgo a chi si sta occupando di fare propaganda: volete davvero prendervi la responsabilità di portare tante persone a diffondere le vostre bugie, a diffamare, ad odiare, a vivere nella paura? È giusto che si sappia che l’attuale Giunta non ha mai deliberato alcuna autorizzazione, anzi, sta lavorando per definire la mappa delle aree idonee in modo da consentire le autorizzazioni solo di quegli impianti che rispetteranno tutti i requisiti necessari”. “Sento di dover rassicurare tutte e tutti coloro che temono gli attacchi degli speculatori: a difendere la Sardegna ci siamo noi, al lavoro dalla mattina alla sera, da tre mesi, per fare tutto il possibile, e non certo chi passa il tempo a prendere in giro i propri lettori dopo avere preso in giro, per anni, i propri elettori”, conclude Todde.
La risposta di Zuncheddu non si è fatta attendere, con un intervento firmato di proprio pugno: anche questa una modalità senza precedenti, perché prassi vuole che sia il direttore e non l’editore a intervenire, a tutela dell’indipendenza del corpo redazionale.
“La nostra linea sempre in difesa della Sardegna”, replica Zuncheddu. “Alla base della linea editoriale c’è sempre stata la difesa della Sardegna da ogni genere di “assalto” o “invasione”. Solo per memoria: il No alle scorie nucleari; il No ai rifiuti da altre Regioni; il No all’uso inappropriato delle servitù militari; il No alla speculazione energetica in danno dell’Isola”, scrive. “Da oltre venti anni almeno abbiamo a più riprese lanciato l’allarme sull’invasione eolica e fotovoltaica”. L’editore torna poi ai tempi in cui la Todde era viceministra di Draghi proprio quando con i decreti si apriva alle rinnovabili. “La delega ufficiale pubblicata nella Gazzetta Ufficiale con il decreto di nomina recita testualmente: ‘Al Sottosegretario di Stato Alessandra Todde sono parimenti delegate le iniziative e le attività relative al Comitato interministeriale per la transizione ecologica’. In pratica era componente attivo del Comitato della Transizione ecologica, organismo preposto all’indirizzo politico, legislativo e amministrativo sulla materia oggetto dei decreti Draghi” e “non risultano dichiarazioni di dissenso o contrasto su quel che si stava pianificando ai danni della Sardegna”. Zuncheddu, infine, invita Todde a “denunciare in maniera chiara e inequivocabile a chi ci si riferisce quando si parla di personaggi dalla dubbia morale e sacche di potere intente a perseguire esclusivamente i propri interessi”.
La maggioranza intanto fa quadrato intorno alla presidente, sottolineando che “il lavoro della giunta in questi primi mesi è stato enorme per le disastrose condizioni in cui è stata lasciata” dalla gestione sardista-leghista di Solinas e che anche sul fronte della comunicazione “c’è una svolta importante, con 25 fra conferenze stampa e punti stampa in meno di tre mesi, tutto a garanzia di una trasparenza troppo a lungo mancata”. A complicare ulteriormente la situazione, i comitati e le loro posizioni, che arrivano addirittura a minacce fisiche e vilipendio al presidente della Repubblica come dimostra l’audio diffuso dal sindaco di Quartu Graziano Milia, più volte intimidito dai comitati. Ma né Piero Comandini, segretario dem, né Massimo Zedda, sindaco di Cagliari e leader dei Progressisti, vogliono esprimersi sulla vicenda, preferendo un laconico no-comment.












