di Giacomo Porcu – sindaco di Uta
Un nostro compaesano stamattina mi ha inviato queste e altre foto (alcune raccapriccianti e quasi incredibili) raccontandomi che, come fa da tanti anni, aveva appena ripulito la zona vicina alla sua abitazione, preda di incivili. La cosa che più mi ha toccato è stato lo sfogo, pieno di rabbia e al tempo stesso di dignità, che quest’UOMO mi ha rappresentato verso chi si rende protagonista di questi scempi. Mi ha parlato di casa sua che non finisce dopo il cancello della propria abitazione, di quanto ci tenga a prendersi cura del suo paese come del salotto della propria abitazione, dell’orgoglio che ogni cittadino dovrebbe avere per il decoro della città in cui vive, in maniera naturale e senza che nessuno debba imporglielo, controllarlo o ricordarglielo di continuo, il rispetto per lui dovrebbe essere naturale in ogni persona e sua azione. Oggi, mi diceva, commentando le foto più “forti” (che volutamente non pubblico per pudore), dopo anni, la sua forza quasi è venuta meno e per la prima volta si e’ sentito veramente sconfortato, pensando che contro l’incivilta’ diffusa non si possa ormai far più nulla. Gli ho chiesto come mai non mi avesse rappresentato alcuna lamentela nel suo racconto, mi ha risposto: perché sarebbe stato come se dopo un furto me la prendessi contro i carabinieri e non contro il ladro! Da utese e da Sindaco, credo invece che UOMINI, come lui siano modelli da seguire e di cui parlare per proseguire con più determinazione la lotta contro chi sfregia il nostro paese, CASA NOSTRA , in questo modo assurdo. Contro chi non ha rispetto dell’ambiente in cui viviamo noi e i nostri bambini, dei soldi dei cittadini che in grande quantità vengono buttati per porre rimedio all’INCIVILTA’ di questi delinquenti!
Alla fine della chiacchierata, nonostante la sua riservatezza mi ha chiesto , come rappresentante di tutta la comunità di raccontare questa storia per dire ad ognuno, che il poco che possiamo fare tutti è in realtà un gesto d’amore grandissimo verso il paese e chi lo vive! Con rabbia composta mi diceva che chi sporca non deve avere nessun alibi né scusanti, va isolato per renderne più facile l’individuazione e la punizione. Spero di aver adempiuto al meglio a quanto chiesto da questo nostro “eroe normale” che desidera rimanere anonimo perché, appunto, non crede di fare qualcosa di eccezionale. Lo ringrazio per la lezione di CIVILTÀ E RISPETTO. Per la forza che ci danno esempi così nel proseguire nell’impegno quotidiano con più determinazione. Grazie a chi ha dedicato attenzione a questa storia, bella e amara allo stesso tempo, è vorrà condividerla perché tutti possano riflettere.











