“Abbiamo appreso della decisione bizzarra e quanto mai stravagante, di aprire il punto vendita il 26 dicembre, festività nazionale di Santo Stefano. Prima di addentrarci sulle questioni riguardanti gli aspetti di organizzazione del lavoro e di contratto, stigmatizziamo la decisione, esprimendo la più viva contrarietà”. Cgil, Cisl e Uil sul piede di guerra dopo la decisione di Unieuro di aprire i due punti vendita di Quartucciu e Oristano nel giorno di Santo Stefano. “Questa è bizzarria commerciale – denuncia Cristiano Ardau, Uiltucs – Il giorno di Santo Stefano la maggior parte delle persone lo trascorre in casa, a festeggiare con i parenti e non nei centri commerciali”. Da parte dei sindacati la richiesta di tenere i negozi chiusi, in caso contrario annunciano un’intera giornata di sciopero.
“Riteniamo che sia superfluo e inutile aprire il giorno di Santo Stefano – spiegano i sindacati – poiché esempio negativo di un modello di società perennemente attiva, senza conciliazione dei tempi di lavoro e di riposo. Per di più rileviamo che, il giorno, tutte le attività commerciali limitrofe osserveranno la chiusura. Non capiamo che servizio si voglia dare o che fatturato si voglia intercettare. Sul piano delle relazioni industriali, inoltre, ci stupisce che non ci sia pervenuta nessuna comunicazione sulla richiesta al personale di fornire la disponibilità, e soprattutto non c’è nessun obbligo per gli addetti di prestare servizio in tale giornata”. Da qui la richiesta di un incontro urgente con l’azienda, in caso contrario i sindacati annunciano una giornata di sciopero con “l’astensione valida per l’intero turno, e la diffida, per tale giornata, di modificare gli orari di lavoro agli addetti, chiedere prestazioni lavorative supplementari e straordinarie, utilizzare lavoratori interinali o addetti di altri punti vendita”.












