Il giorno dell’inizio del concorso nazionale per l’ingresso nelle scuole di specializzazione di area medica, UniCa2.0 intende esprimersi riguardo al tema più importante per uno studente di medicina, che riguarda non solo le migliaia di neolaureati che si apprestano a partecipare al concorso, ma anche il nostro sistema sanitario nazionale.
Commenta il rappresentante degli studenti nel consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia di Cagliari Giuseppe Esposito: “Domani è una giornata fondamentale nella storia della formazione specialistica di area medica italiana. Dopo anni di polemiche riguardanti le non molto trasparenti e talvolta poco lecite modalità con cui di fatto i direttori di scuola di specializzazione sceglievano gli specializzandi, abbiamo un sistema di accesso più oggettivo, ma ciò nonostante non privo di criticità. Infatti non è giusto selezionare su scala nazionale dei giovani medici che hanno seguito dei percorsi formativi diversi in atenei totalmente diversi per formazione e cultura medica impartita. Come se non bastasse, questo sistema fa ancora emergere, anche se in maniera minore rispetto al vecchio sistema concorsuale, la diversa modalità di valutazione degli aspiranti specializzandi durante il loro corso di laurea. Noi studenti di Medicina e Chirurgia esigiamo delle risposte dal Governo su questi temi! Pretendiamo che il Ministero della Salute e dell’Istruzione si impegnino per ridefinire gli obiettivi didattici e l’organizzazione didattica delle scuole di specializzazione(in termine di obiettivi formativi e di accreditamento delle strutture del territorio in cui essi devono essere formati), pretendiamo una seria programmazione del fabbisogno di medici specialisti sul territorio che seguano le logiche della salute del paziente e della creazione di un sistema sanitario migliore, più sostenibile e che sia basato sul lavoro ( e non sullo sfruttamento, come spesso accade) dei giovani medici italiani, come accade in tutti gli altri Paesi europei. Gli stessi Paesi in cui, la maggior parte dei nostri colleghi, decide di emigrare per avere un lavoro e per avere una formazione specialistica di migliore livello.”
Il coordinatore di UniCa2.0 Luca Santus aggiunge: “Ci raccontano che il numero chiuso serve per fare in modo che tutti gli iscritti ai corsi di laurea di medicina e chirurgia abbiano una formazione di qualità e che soprattutto che tutti i giovani medici trovino lavoro: da domani vedremo che tutto ciò non è vero. 5000 borse di scuola di specializzazione al fronte dei circa 12000 candidati sono assolutamente insufficienti. Inoltre la Regione Sardegna non ha saputo dare una risposta tempestiva e sufficiente per tutelare i suoi giovani neolaureati, opportunità che invece è stata colta da altre Regioni (come quella del Veneto). Infine il Governo ed il Ministero hanno saputo semplicemente dare una soluzione assolutamente palliativa al problema dell’insufficienza delle borse di scuole di specializzazione. Si va sempre più a creare il paradosso per cui il nostro sistema sanitario nazionale sarà costretto ad importare medici tra qualche anno, e sempre più giovani medici nel corso degli anni saranno esclusi dalla formazione specialistica, venendo di fatto condannati alla disoccupazione.”












