Di Paolo Piu
Uno scroscio di applausi da parte del pubblico entusiasta ha decretato il successo del concerto dei Camaleonti tenutosi a Cagliari il 5 novembre presso l’auditorium del Conservatorio Pierluigi da Palestrina, introdotto dall’incantevole versione di “Can’t Help Falling in Love”, uno dei cavalli di battaglia di Elvis Presley, eseguita magistralmente al sax contralto dal Maestro Lucio Tunis, da sempre organizzatore e anima dell’evento “Sull’onda dei ricordi”.
Dopo l’esibizione di una decina di artisti locali noti e meno noti, che hanno interpretato brani famosi della musica leggera internazionale, è stata la volta dei Camaleonti, uno dei complessi musicali più longevi della tradizione italiana, che ha fatto la storia della musica nostrana a partire dagli anni ‘60.
Per un’ora e mezzo i cinque componenti della band hanno eseguito i brani classici del loro repertorio, coinvolgendo il pubblico nell’esecuzione delle loro canzoni più famose, da “L’ora dell’amore” a “Io per lei”, versioni italiane di due successi internazionali, quali “Homburg” e “To give the reason I live”. Tra gli altri brani eseguiti non sono mancati quelli del loro ultimo cd pubblicato quest’anno, oltre a un immancabile omaggio al grande Lucio Battisti, con “La canzone del sole” eseguita insieme al pubblico. Con questi e altri brani sono stati per ben cinque volte ospiti al festival di Sanremo, ottenendo sempre un considerevole successo. Con “Eternità” e “Applausi”, le canzoni più famose e amate del gruppo, hanno concluso il concerto e la magnifica serata, ringraziando il pubblico cagliaritano per la massiccia e sentita partecipazione.
Oltre a Tonino e Livio, i due membri originari tuttora parte del gruppo, i “nuovi” acquisti hanno ampiamente dimostrato la loro bravura con degli assolo eseguiti rigorosamente dal vivo, come tutti gli altri brani eseguiti nel corso del concerto, che hanno entusiasmato gli spettatori in sala.
Abbiamo posto a Tonino alcune domande:
Come mai la scelta di questo nome?
Ci è stato attribuito da Miki Del Prete, allora paroliere di Celentano. All’epoca suonavamo di tutto. Da qui deriva il nome, dalla nostra versatilità musicale, simile a quella del camaleonte che cambia di colore.
Siete tra i gruppi musicali più longevi d’Italia. Lo scorso anno avete festeggiato i 50 anni di carriera. Come avete fatto ad aver successo per così lungo tempo?
Innanzitutto grazie all’amicizia che ci lega da sempre. Poi anche all’interazione col pubblico e alla scelta delle canzoni, ormai patrimonio della cultura musicale del nostro Paese.
Avete fatto conoscere al pubblico successi internazionali tradotti in italiano, come si usava all’epoca. Com’era il clima culturale di quegli anni?
C’era nell’aria un grande fermento. Con l’avvento dei Beatles si formarono molti gruppi che esprimevano le loro idee musicali. Dopo aver inciso le cover internazionali come “Homburg”, ci siamo un po’ distaccati dal beat, per rimanere fedeli a un genere più mediterraneo, a differenza di altri gruppi che hanno seguito quello legato alla cultura anglosassone e americana. Il pubblico si è riconosciuto nel nostro sound e lo ha apprezzato. Per questo abbiamo ottenuto un successo che abbraccia tre generazioni.
Come vedete la società di oggi, soprattutto dal punto di vista musicale?
La tecnologia ha fatto molti passi in avanti e il disco non è più di moda. I musicisti di oggi hanno difficoltà a vendere i propri, a causa di internet. Questo è un fenomeno italiano. A Parigi e in altri Paesi i dischi e i cd si vendono ancora. Da noi c’è un’altra cultura. Solo i grandi nomi riescono ancora ad avere un mercato fiorente.
Progetti per un prossimo disco?
Continuiamo a promuovere l’album intitolato “50 anni di applausi” uscito la scorsa primavera. Abbiamo fatto più del nostro meglio per realizzarlo, sia per quanto riguarda i brani inediti, che i vecchi successi che sono stati reinterpretati e riproposti come nuovi.
Siete venuti varie volte in Sardegna. Com’è il rapporto col pubblico?
Bellissimo! Ogni volta che teniamo un concerto nella vostra isola il pubblico non ci abbandona mai. La soddisfazione è sempre grande.













