Cagliari – Si procede quasi a passo d’uomo, oggi, in viale Colombo, davanti a quelle strisce pedonali dove attraversano ogni giorno centinaia di ragazzi: nessuna corsa sfrenata, massima attenzione da parte degli automobilisti che percorrono la via. Sono le otto, una rosa appoggiata in terra è stata lasciata da chi ha voluto rendere omaggio a Beatrice Loi: le automobili non mancano, i bus viaggiano carichi come sempre, ma in pochi parlano, giusto qualche bisbiglio. In un bar vicino alla stazione dei treni, una mamma lavoratrice prende il telefono in mano e manda un messaggio vocale, chiedendo, poi, scusa ai clienti: “Era mio figlio”. Le ultime raccomandazioni prima di andare a scuola, “avvisa quando arrivi”, la preoccupazione che riempie il cuore, più che mai, “è un pericolo per tutti attraversare la strada soprattutto per gli studenti” aggiunge la donna.
C’è chi racconta che da decenni sussiste la problematica, definita come “una roulette russa”: “Non doveva finire così”. “Sono strade dove bisogna andare piano ancora di più se la visibilità è poca e poi è una strada piena di attraversamenti pedonali – espone una lettrice di Casteddu Online – invece corrono come non ci fosse un domani”. E ancora: “Nel ’90, con l’istituto Buccari e gli altri istituti, abbiamo fatto una manifestazione per il semaforo, posto fronte Alberti. Sono passati 33 anni e da allora non ci sono stati miglioramenti”.
C’è chi racconta che da decenni sussiste la problematica, definita come “una roulette russa”: “Non doveva finire così”. “Sono strade dove bisogna andare piano ancora di più se la visibilità è poca e poi è una strada piena di attraversamenti pedonali – espone una lettrice di Casteddu Online – invece corrono come non ci fosse un domani”. E ancora: “Nel ’90, con l’istituto Buccari e gli altri istituti, abbiamo fatto una manifestazione per il semaforo, posto fronte Alberti. Sono passati 33 anni e da allora non ci sono stati miglioramenti”.








