L’ennesimo morto sul lavoro in Sardegna, Stefano Nonnis, l’operaio 42enne di Santadi annegato nel mare davanti alla Saras dopo essere precipitato, con tutta l’imbragatura, da un pontile, riaccende ovviamente le polemiche legate alla sicurezza del lavoratori. La Cgil ha già proclamato uno sciopero per protestare e chiedere più sicurezza. Andrea Geraldo, segretario provinciale dell’Ugl chimici e metalmeccanici, non ha sposato la proposta della protesta: “Sono rammaricato per l’evidente sciacallaggio sindacale, in una situazione tragica, la morte di un uomo, di un lavoratore. I sindacati pensino al lavoro e alle famiglie in maniera fattiva. Come Ugl, proporremo una raccolta fondi tra tutti i lavoratori per aiutare la famiglia del morto a superare, almeno economicamente, questo momento. Proporremo anche dei tavoli di formazione per le aziende, devono preventivamente pensare a ogni possibile evento”, come un incidente, “e prevenirlo”. La caduta dal pontile “è un evento che nessuno si poteva immaginare, tutti i documenti di valutazione dei rischi sono fatti in maniera consona per evitare danni ai lavoratori”, sostiene Geraldo. “Nessuno poteva immaginarsi una simile tragedia”.
“Dobbiamo essere tutti uniti e riconoscere di avere sbagliato, non avendo previsto questo dramma. Le parti sociali e quelle datoriali devono fare in modo che i lavoratori possano sempre tornare dalle loro famiglie”, prosegue Andrea Geraldo. “Altre tragedie vanno assolutamente evitate, i sindacati devono stare tutti uniti e non è questo il momento per le lotte di strada, non servono a nulla”.