La Congregazione mariana di Cagliari celebra i suoi cento anni di fondazione. Lo fa chiamando a raccolta vecchi e nuovi congregati nella chiesa di San Michele di Stampace. Domenica prossima (18 giugno) sarà un’intera giornata di festa, di incontri e di celebrazioni che culmineranno alla sera con la Messa solenne delle ore 20 presieduta dall’arcivescovo, monsignor Baturi, concelebranti i padri Gesuiti della comunità di Cagliari.
La storia. La prima sede della Congregazione Mariana, che nasce il 4 aprile 1922, fu il Seminario arcivescovile: è qui che vengono accolte le prime adesioni. La scelta di Stampace e della chiesa dei padri Gesuiti avverrà cinque anni più tardi: le riunioni si svolgono nella magnifica sacristia. Dopo una breve parentesi in via Caprera, la Congregazione trova sede stabile in via Portoscalas (l’attuale “Teatro dell’Arco”) quindi nel nuovo grande edificio di via Ospedale 8 costruito sulle macerie dei bombardamenti del ’43. Nascono le sezioni degli studenti, quelle femminili delle universitarie e delle signore e, nel 1956, quella dei professionisti.
Da “Congregazione” a CVX. Nel 1967 la svolta: la Congregazione Mariana diventa “Comunità di Vita Cristiana” (CVX). Primo caposaldo e vera sorgente è l’Opera “Esercizi Spirituali” nella casa di Villasimius, che ospita anche campeggi estivi e soggiorni di accoglienza per disabili. Quindi, nel 1984, il “Pozzo di Sichar”, casa di esercizi a Flumini di Quartu, più facilmente raggiungibile e, nel 1997, la “Tenda del convegno”, esperienza per piccoli gruppi – fra laici, religiosi e sacerdoti – con ritmo pressoché settimanale.
Un secolo a servizio della Chiesa sarda. «Fino a non molti anni fa» – ha scritto Marco Mostallino, giornalista e congregato, scomparso prematuramente nel 2018 – «la sede di via Ospedale 8 era considerata un “centro di potere” dell’influenza gesuitica nelle istituzioni sarde e cagliaritane». Verranno fuori dalle fila della Congregazione mariana presidenti di Regione (Corrias e Palomba), sindaci (Giua) consiglieri regionali e pubblici amministratori. Ma il vero fine, le colonne portanti della Congregazione Mariana, ha scritto padre Armando Ceccarelli, «restano la sua ecclesialità e l’impegno di servire Cristo nella Chiesa».
Parole e fatti. «Fedele a questa “bussola”», scrive ancora Ceccarelli nel “Numero unico” per il 75esimo di fondazione, «la CVX di Cagliari è stata sempre attenta a dare a tutti i membri una formazione seria. Dal doposcuola a Sant’Elia, all’attenzione verso le realtà dell’emarginazione e della devianza sociale. Per molte generazioni un segno indelebile hanno lasciato le settimane di volontariato al Cottolengo. Così come la partecipazione ai campi estivi di lavoro in Albania, Romania, a Sarajevo o fra i terremotati di Serravalle del Chienti o gli alluvionati di Sarno».










