“Se non avremo risposte serie l’11 febbraio, mi lascerò morire davanti all’assessorato”. Dura replica di Salvatore Usala, malato di sla e segretario del Comitato 16 novembre onlus, all’assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci e al comunicato con cui la Regione aveva assicurato di aver impegnato tutte le risorse per i disabili gravi e fornito i dati su entità e numero di beneficiari. “Sono malato, bloccato, ma non scemo. Avete preso in giro il popolo, perciò confermo il presidio permanente a Cagliari dall’11 febbraio, davanti all’assessorato in via Roma 223, con questa aggiunta: se non avremo risposte serie mi lascerò morire davanti all’assessorato. Vedrai un uomo vero morire”.
A fare andare su tutte le furie Salvatore Usala è la risposta ad una sua lettera, inviata nei giorni scorsi, al presidente della Regione Ugo Cappellacci e all’assessore per denunciare che le risorse del fondo nazionale della non autosufficienza per l’anno 2013 erano ancora nelle casse dell’assessorato alla Sanità. Secondo Usala la lettera contiene falsità, a partire dal dato, diffuso dall’assessorato, secondo cui la maggioranza dei richiedenti del progetto “Ritornare a casa”, 2.245, fruisce del finanziamento aggiuntivo e straordinario. “Una falsità”, secondo il segretario del Comitato: “nel 2012 su 1.541 piani totali 88 hanno preso il contributo aggiuntivo e 79 quello straordinario, cioè circa il 6%. Altro che maggioranza!”. Per quanto riguarda l’entità delle risorse assegnate, secondo la Regione i 2.245 beneficiari del progetto sono finanziati ognuno con cifre fra i 47mila e i 58mila euro e per l’intero programma sono stati impegnati 20 milioni di euro di risorse regionali, a cui si aggiunge il recupero di economie pari a sei milioni di euro. “Stanno sognando – replica Usala – Ponendo 50 mila euro medi per 2.245 fruitori si arriva a un importo di circa 112 milioni, a fronte di una spesa accertata di 32 milioni di euro. Ma le sapete fare le moltiplicazioni?”











