Nel decimo giorno di guerra in Ucraina la Russia annuncia l’apertura di due corridoi umanitari per evacuare i civili da Mariupol e Volnovakha, sotto assedio cruento da giorni. Ma l’annuncio non è stato seguito dai fatti. Secondo quanto comunicato dal ministero della Difesa russo, bombe e carri armati dovevano fermarsi alle 10 (orario italiano): ad ora però, fa sapere Medici Senza Frontiere, presente sul posto, i corridoi non sono stati aperti. Anzi, “i russi continuano a bombardarci e a usare l’artiglieria”, denuncia alla Bbc il vicesindaco di Mariupol Serhiy Orlov. “Non c’è cessate il fuoco”. Per il ministro degli Esteri russo sono gli ucraini che “non si sono presentati ai corridoi”.
A Mariupol attendono di essere evacuate 200mila persone, altre 15mila da Volnovakha. Anche il sindaco di Mariupol è pronto a lasciare la città: è la resa. “Chi può continui a combattere”, l’appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Sono sicuro che presto potremo dire alla nostra gente: tornate!”.
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