Un fatto di cronaca temendo che, la scorsa estate, ha sconvolto non solo la piccola comunità di Paderno Dugnano ma tutta l’Italia. L’allora 17enne Riccardo Chiarioni ha ucciso, dopo la festa di compleanno del papà, la mamma, il fratellino di 12 anni e lo stesso padre. Inizialmente aveva cercato di sviare gli investigatori, per poi ammettere gli atroci delitti. 108 coltellate inferte alla sua famiglia che non hanno ancora un perché plausibile.
La richiesta di 20 anni di reclusione è arrivata nel processo abbreviato davanti al Tribunale per i minorenni. Per la Procura le aggravanti, compresa la premeditazione, devono prevalere sul vizio parziale di mente accertato da una perizia sul ragazzo, ora 18enne. Il legale del giovane, Amedeo Rizza, ritiene invece che ci debba essere il proscioglimento per incapacità totale.











