La tragedia di Orosei, dove domenica pomeriggio è morto un bimbo, Richard Mulas, di 7 anni, annegato nella piscina di un residence in via Mare, ha scosso tutta la Sardegna. E non solo. Il bimbo giocava nell’acqua, era bravo a nuotare, ma è rimasto incastrato con la manina nel bocchettone di scarico al fondo della piscina, forse nell’intento di recuperare un gioco. Inutili i disperati tentativi di rianimarlo durati oltre un’ora da parte dei soccorritori. Il bimbo si trovava lì perché la madre lavora per la struttura ricettiva.
La Procura di Nuoro ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Non ci sono testimoni oculari che hanno visto il momento dell’incidente e nella piscina non c’era un bagnino perché le sue dimensioni e la profondità non lo avrebbero richiesto.
Il responsabile della struttura ricettiva ha dichiarato oggi ai microfoni del Tg3 regionale che si erano accorti alcuni giorni fa che la retina del bocchettone dello scarico era rotta ma mai avrebbero pensato fosse un problema. “Il pericolo bisognava andare a cercarlo, lì c’è un buco largo solo 4 centimetri. La mano di un adulto non ci sarebbe potuta entrare e non aveva la capacità di risucchiare una persona”. E invece la tragedia.
La Procura indagherà anche su questo, intanto a Irgoli, paese dove il bimbo viveva con la sua famiglia, è lutto cittadino. Il Sindaco: “Non c’è niente da festeggiare”, annullati tutti gli eventi dell’estate.










