Delitti efferati e senza un perché, quelli avvenuti circa un anno ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. Giovanni Barreca, colpevole di aver ucciso la moglie, Antonella Salomone, e i due figli di 16 e 5 anni, è stato ritenuto capace di intendere e di volere da parte della Corte d’Assise di Palermo che ha respinto la richiesta di non procedere per infermità mentale presentata dal legale dell’imputato Giovanni Barracato. Un massacro compiuto insieme a Sabrina Fina e Massimo Carandente, per “purificare” e “allontanare le presenza demoniache“ dalla famiglia Barreca.
La Corte ha inoltre dichiarato infondata anche la richiesta di nullità del decreto di rinvio a giudizio per indeterminatezza delle accuse sollevata dal legale di Fina e rigettato la perizia sulla capacità di intendere e di volere chiesta dal legale di Carandente. Presente alla strage anche la figlia di Barreca, all’epoca minorenne, condannata a 12 anni e 8 mesi. La pena è stata ridotta di un terzo per il rito alternativo: la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna aveva chiesto 18 anni. All’epoca dei fatti, sarebbe stata proprio la giovane a chiamare le forze dell’ordine per poi ammettere di aver partecipato alle torture avvenute nei giorni precedenti nella villetta di famiglia.












