È un Consiglio comunale che sta lavorando a ritmo serrato e che si avvia verso una conclusione positiva adottando, nello storico Palazzo Bacaredda, il Piano Particolareggiato del Centro Storico.
Forse anche lui, Bacaredda, che fu sindaco e passò alla storia per aver dato il via libera all’abbattimento delle storiche mura, quelle medievali poi dotate di cannoni e sottopassaggi, oggi avrebbe avuto qualche ripensamento nel vedere tutte quelle tavole che compongono il “Piano”, ed i suoi particolari in scala la cui leggibilità è elevata.
Carte che mostrano i complessi monumentali di Cagliari, alcuni edifici storici ottocenteschi (tra tutti l’Ospedale Civile), l’archeologia urbana. Un piano che Emilio Floris avrebbe voluto portare all’adozione definitiva nel 2011 senza però riuscirci, e che dopo un lungo iter, l’attuale amministrazione civica ha rivisto, aggiornato e approvato per l’adozione finale dopo l’estate prossima.
Insomma, questo piano è illuminante perché offre di guardare, attraverso i dettagli, e poi in una immagine d’insieme, il centro storico. Certo, non proprio tutto ma, nel dettaglio, a sufficienza. Specie se pensiamo alla storia e alla bellezza della nostra città: la “Cagliari città del sole” per scrittori come Alziator, e “fatta di candida pietra” per Romagnino. Cagliari, è vero, deve crescere nella modernità senza però perdere i suoi connotati storici e la sua “fisionomia” che, di fatto, la rende appunto caratteristica.
Il piano particolareggiato del centro storico? Cos’è per l’esattezza?
“È un atto molto importante per custodire e valorizzare la parte più antica e preziosa della nostra città” sostiene l’Assessore comunale Paolo Frau. Si tratta di un corposo documento ricco di elaborati grafici , di planimetrie e sezioni dei principali edifici e delle aree storico-culturali, monumentali tutelate e non. Luoghi “del vissuto cittadino” che prima o poi diverranno parte integrante di una meticolosa opera di riqualificazione. Si è parlato anche di questi aspetti, poco fa, nella riunione del consiglio comunale a Palazzo Bacaredda. Nel corso della seduta consiliare sono stati affrontati temi delicati come il riuso del patrimonio edilizio. Non senza polemiche, entrando nel vivo degli argomenti trattati e voti contrari dei consiglieri, tra opposizione e maggioranza ed alla fine, quest’ultima, ha raggiunto l’obiettivo prefissato.
“In questo modo – sostiene entusiasta l’assessore Frau – con l’approvazione definitiva del centro storico (prevista dopo la pausa estiva – ndr) il centro storico potrà diventare un potente motore di crescita economica e sociale per l’intera Cagliari”.
In tal senso è stato dato il via libera, nella medesima seduta, alla delibera per il piano straordinario a favore dell’occupazione. “Verranno destinati oltre 700 mila euro per dar vita a un importante progetto che si avvarrà di 31 lavoratori per 48 settimane”. Il tutto nell’ambito di importanti interventi di bonifica e riqualificazione ambientale di aree a rischio degrado della città. Il progetto prevede sia la bonifica e sia la rimozione di luoghi dove sedimentano e marciscono i rifiuti. Non solo. E’ anche prevista una seconda fase per la sistemazione del sito “a rischio degrado”, con arredi urbani e interventi di piccole manutenzioni sulle proprietà comunali. “Infine – racconta il consigliere comunale Fabrizio Marcello – esiste anche una terza fase, riguarda la restituzione dei luoghi ai margini, ai cittadini”. Novità positive, dunque. Alle quali sono ora attesi i fatti, dopo gli atti formali appena approvati dal Comune, per rendere il capoluogo sardo una città più vivibile, a misura d’uomo. Ed in un giusto rapporto – si pensa ragionevolmente – tra ambiente, storia, e la valorizzazione del passato. Integrando questi aspetti identitari, con il presente.
Marcello Polastri












