Tharros, nuova campagna di scavo dove già sono stati ritrovati spilloni ricavati da ossa femminili, monete, gioielli in bronzo, bicchieri e vasi in vetro soffiato. La magia del passato che riaffiora: il via libera arriva all’unanimità dal consiglio comunale.
Proseguirà a breve la campagna di scavo archeologico nel sito di Tharros, nella zona dell’istmo Sa Codriola e in un’area di Capo San Marco, con due nuovi interventi autorizzati dal Consiglio comunale di Cabras, che ha espresso parere favorevole all’unanimità nella seduta di mercoledì 16 aprile. Si tratta di zone particolarmente significative dal punto di vista archeologico, interessate da importanti ritrovamenti avvenuti nel corso delle precedenti campagne, come le tracce di un grande edificio pubblico di età tardo-antica, costruito sui resti di un precedente tempio punico di dimensioni ancora più estese. Tra i reperti ritrovati figurano oggetti di pregio come spilloni ricavati da ossa femminili, monete, gioielli in bronzo, bicchieri e vasi in vetro soffiato.
“𝘗𝘰𝘪𝘤𝘩𝘦́ 𝘭𝘦 𝘢𝘳𝘦𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘢𝘵𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘢𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘶 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘦𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘨𝘨𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘢 𝘶𝘴𝘰 𝘤𝘪𝘷𝘪𝘤𝘰 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘊𝘰𝘯𝘴𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘻𝘻𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪𝘵𝘢̀. 𝘊𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘢 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢, 𝘭’𝘈𝘮𝘮𝘪𝘯𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢 𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘴𝘤𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢 𝘦 𝘷𝘢𝘭𝘰𝘳𝘪𝘻𝘻𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘵𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘰 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘤𝘶𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰” ha spiegato l’assessore agli Usi Civici Alessandra Pinna.
Proseguirà a breve la campagna di scavo archeologico nel sito di Tharros, nella zona dell’istmo Sa Codriola e in un’area di Capo San Marco, con due nuovi interventi autorizzati dal Consiglio comunale di Cabras, che ha espresso parere favorevole all’unanimità nella seduta di mercoledì 16 aprile. Si tratta di zone particolarmente significative dal punto di vista archeologico, interessate da importanti ritrovamenti avvenuti nel corso delle precedenti campagne, come le tracce di un grande edificio pubblico di età tardo-antica, costruito sui resti di un precedente tempio punico di dimensioni ancora più estese. Tra i reperti ritrovati figurano oggetti di pregio come spilloni ricavati da ossa femminili, monete, gioielli in bronzo, bicchieri e vasi in vetro soffiato.
“𝘗𝘰𝘪𝘤𝘩𝘦́ 𝘭𝘦 𝘢𝘳𝘦𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘢𝘵𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘢𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘶 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘦𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘨𝘨𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘢 𝘶𝘴𝘰 𝘤𝘪𝘷𝘪𝘤𝘰 𝘦̀ 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘭’𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘊𝘰𝘯𝘴𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘻𝘻𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘪𝘷𝘪𝘵𝘢̀. 𝘊𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘢 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢, 𝘭’𝘈𝘮𝘮𝘪𝘯𝘪𝘴𝘵𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢 𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘴𝘤𝘪𝘦𝘯𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢 𝘦 𝘷𝘢𝘭𝘰𝘳𝘪𝘻𝘻𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘵𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘰 𝘢𝘳𝘤𝘩𝘦𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘤𝘶𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰” ha spiegato l’assessore agli Usi Civici Alessandra Pinna.













