Tra i moventi al vaglio delle forze dell’ordine c’è anche quello che gli oggetti sacri trafugati possano servire al rifacimento della messa domenicale rivolta, però, al diavolo.
Un’escalation di furti dentro le chiese in questi giorni, la bibbia a Sant’Anna è solo l’ultimo caso, più eclatante, di oggetti sacri e arredi che svaniscono nel nulla: dalla casa del Signore vengono prelevati senza rispetto verso la fede e i fedeli, forse rivenduti, custoditi da fanatici oppure utilizzati nei riti esoterici indirizzati verso il male. Non sarebbe una novità, in città, soprattutto, gli “adoratori delle tenebre” hanno lasciato i loro segni, evidenti, soprattutto nei luoghi abbandonati o in quelli che la storia del passato ha consegnato sino ai giorni nostri. L’ex Ospedale di guerra in viale Merello è uno degli esempi più significativi che conducono a queste pratiche, gli anni scorsi le pareti della sala operatoria, dell’obitorio, della cappella per celebrare le messe erano state incise con la vernice spray. Scritte blasfeme rivolte a Satana, inchiostro color sangue, oppure nero e tracce di ceri accesi e consumati durante i riti dove gli atti illeciti, a volte, non mancano. Emblematico, infatti, il montone rinvenuto tre anni fa, a Torre delle Stelle, legato e poi brutalmente sgozzato, con corna e arti anteriori amputati. Sul caso erano intervenute le forze dell’ordine per far chiarezza sulla triste fine dell’animale che, prima di essere ucciso e privato degli arti, era stato legato: di quel che rimaneva dell’ariete si intravedevano i segni delle torture subite. Giaceva semi coperto dalla sabbia a decine di metri dalla battigia, tra pali e sostegni in legno, simili a un altare sacrificale.