Un giovane uomo come tanti. Che cercava un impiego stabile e nel frattempo effettuava lavori di impiantistica per conoscenti e amici. Angelo Frigeri, 32enne, stavolta era impegnato a casa degli Azzena, che conosceva da tempo: sarebbero stati proprio i cavi elettrici da lui utilizzati ad essere stati stretti intorno al collo di padre, madre e il piccolo, morti strangolati.
Frigeri, single che sei anni fa aveva perso la madre per una malattia, viveva in casa con il padre e la sorella. Ieri, dopo il fermo, è stato interrogato per tutta la notte. Si sarebbe contraddetto più volte per poi crollare raccontando alcuni particolari legati al brutale delitto.
Giovanni Maria Azzena, la moglie Giulia Zanzani e il figlio di soli 12 anni, sono stati uccisi in un modo atroce, come gli stessi inquirenti hanno dichiarato. Il 32enne pare avesse forti legami con i coniugi, si conoscevano bene: in queste ore gli investigatori dovranno fare luce su cosa abbia spinto l’uomo ad agire così ferocemente.
Fondamentali le immagini del sistema di video sorveglianza di alcuni locali pubblici adiacenti via Villa Marina, a pochi passi dal negozio della famiglia Azzena e dalla loro abitazione. Le stesse che hanno immortalato frigeri il giorno dopo sul luogo del delitto: il 32enne sarebbe infatti tornato a Villa Marina durante i rilievi dei Ris.











