I 3 chili di marijuana essiccata, le due pistole e il chilo e mezzo di esplosivo sono solamente una parte, sicuramente la più “pesante”, di quanto sequestrato dai poliziotti della squadra volante nel blitz nella casa in affitto e nel garage di Davide Sau in via Is Maglias. Nei metri quadri nei quali il 33enne, fratello del calciatore del Cagliari Marco, si trovava, in regime di arresti domiciliari, erano custoditi anche tutta un’altra serie di oggetti: “Centraline telefoniche, targhe rubate alla polizia Municipale e una statuetta raffigurante la Dea Madre, sulla quale dovrà essere compiuta una perizia disposta dall’autorità giudiziaria”, spiega il dirigente della squadra mobile Marco Basile, indicando tutto il materiale sequestrato. Sau si trovava ai domiciliari, il suo arresto “è avvenuto in modo normale e senza bisogno di usare la forza”. Non è certo il collegamento tra Sau e Michele Pili, Mario Calledda e Angelo Pisano – i tre arrestati per aver tentato di sequestrare e rapinare il ristoratore Alberto Melis, sua moglie e sua figlia di appena quattro anni – . “Stiamo ancora verificando se sia coinvolto o meno”.
Quello che è stato appurato dagli investigatori, comunque, è che “Sau era il custode di una base logistica che potrebbe essere stata frequentata non solo dai tre arrestati ma anche da altre persone. Il grosso quantitativo di droga ritrovato, infatti”, spiega ancora Basile, “non fa certo pensare a un utilizzo personale”.









