È stata una giornata infernale, quella di ieri, per gli automobilisti cagliaritani. La città si è ritrovata letteralmente paralizzata per ore a causa di un tamponamento sulla strada statale 195 e dalla contemporanea chiusura di una delle due corsie di marcia sull’asse mediano, dove era in corso la sostituzione di un guard-rail. Un mix esplosivo che ha mandato in crisi l’intera rete viaria cittadina, evidenziando ancora una volta le criticità strutturali e gestionali del sistema di mobilità urbana. Sulla vicenda è intervenuto con parole dure Giuseppe Farris, consigliere comunale di opposizione, che ha denunciato l’assenza di una gestione efficace: “Lo stato della viabilità che caratterizza Cagliari è tale per cui per scatenare la tempesta perfetta è sufficiente un tamponamento nella lontana strada statale 195 e la contestuale sostituzione di un guard-rail sull’asse mediano per bloccare il traffico dall’inizio della mattinata fino alle 11 circa, per tutto l’asse viario che collega l’est all’ovest della città: Viale Colombo, via Roma, viale La Plaia. La conseguenza più immediata per migliaia di persone, oramai ostaggio di un comune sordo e cieco, è stata, nel migliore dei casi, entrare a lavoro con un paio d’ore di ritardo”. Farris punta il dito anche sulle scelte urbanistiche degli ultimi anni, che avrebbero aggravato ulteriormente la situazione: “Se le cause di questo dissesto sono oramai strutturali — basti pensare all’eliminazione dei parcheggi, al restringimento delle carreggiate, alla proliferazione di piste ciclabili perennemente inutilizzate — ci si aspetterebbe almeno il minimo sindacale, e cioè un pizzico di buon senso nella gestione quotidiana. Era davvero necessario effettuare l’intervento sul guardrail dell’asse mediano di mattina? Non si poteva effettuare, per esempio, di notte o in un giorno feriale?”. A esprimere forti critiche è stato anche Pierluigi Mannino, consigliere comunale Fdi, sottolineando un problema più profondo di approccio amministrativo: “Dove finisce la logica inizia la pubblica amministrazione, e spesso è influenzata da una visione antiquata che considera il cittadino un suddito passivo. Gli eventi recenti hanno messo in luce la persistenza di tale mentalità, con cittadini costretti ad accettare decisioni prese senza tener conto delle loro esigenze”. Mannino ha poi proposto un cambio di paradigma, auspicando un’amministrazione più flessibile e vicina ai cittadini: “Interventi come la chiusura di strade, l’installazione di transenne o la delimitazione di aree per futuri cantieri sono misure che il cittadino generalmente sopporta, ma che risulta difficile accettare quando accompagnate da palesi inattività. Ritengo sia essenziale adottare un nuovo approccio, ponendo il cittadino e la logica al centro delle decisioni. Per affrontare il più ampio problema della viabilità, è necessario un metodo dinamico, adattato alla realtà attuale. Se emergono opportunità di modifica delle scelte precedenti, è fondamentale essere disposti a rivedere le proprie posizioni. Non possiamo permetterci una visione dogmatica; al contrario, dobbiamo operare con pragmatismo e non temere di correggere eventuali errori. È innegabile che in passato si siano commessi errori e purtroppo continuano a verificarsi. Del resto, “solo i paracarri non cambiano idea (cit).”