C’è un retroscena, legato al dramma avvenuto a Guspini, che potrebbe aprire nuovi scenari investigativi. Il suicidio del 28enne, accusato su Facebook di essersi spogliato davanti a due bambini di sette e undici anni prima di scappare al volante di un’auto blu, è avvenuto ieri pomeriggio. Ma già domenica sera i carabinieri erano a conoscenza di quanto sarebbe avvenuto qualche ora prima. Il padre dei piccoli, infatti, era andato in caserma per raccontare tutto. I militari, stando a quanto si apprende dagli stessi carabinieri, avrebbero ascoltato con attenzione ogni sua parola e iniziato degli accertamenti. Lui, però, avrebbe deciso di ritornare in un altro momento. A breve distanza, la scelta di pubblicare su Facebook un post con il racconto e un’immagine dell’automobile utilizzata dal presunto maniaco. A confermare l’assenza di una denuncia formale e l’invito ad affidarsi totalmente e unicamente alle Forze dell’ordine sono gli stessi carabinieri della compagnia di Villacidro: “Abbiamo inviato un’informativa alla Procura di Cagliari, stiamo compiendo tutti gli accertamenti per capire se fosse davvero lui il ragazzo. C’è stato un tam tam sui social e nessuno si è chiesto questo. La madre è venuta da noi, dicendoci che non riusciva a trovarlo. Abbiamo subito attivato le ricerche”. Il corpo senza vita è stato ritrovato nelle campagne di Guspini.
Il cellulare del 28enne è stato sequestrato, i militari dovranno svolgere tutti gli accertamenti del caso. Il giovane aveva spedito dei messaggi al cellulare della madre, prima di togliersi la vita. Uno, in particolare, oltre all’invito alle “scuse”, aveva tutti i toni tipici dell’addio. Ed è stata questa la molla che ha fatto scattare, nella donna, l’urgenza di recarsi nella caserma dei carabinieri. Ma il figlio aveva già deciso di compiere il gesto estremo.











