Il figlio di Valeria Sollai, la 62enne morta per avvelenamento da botulino dopo aver mangiato salsa guacamole in un chiosco messicano alla Fiesta Latina di Monserrato, aveva lanciato l’allarme sui social subito dopo il ricovero della madre al policlinico di Monserrato. Ecco il testo che Alessandro Aru aveva postato, per cercare di contenere la diffusione del batterio killer mettendo in guardia amici e conoscenti dal rischio che si è poi trasformato in tragedia familiare.
“Dopo vari accertamenti si è scoperto che tutti questi pazienti sono andati alla stessa sagra, hanno mangiato lo stesso cibo contaminato. La bancarella in questione è già arrivata in Ogliastra. Il cibo ingerito conteneva il clostridium botulinum che è un batterio molto pericoloso che produce una tossina che se non bloccata dal farmaco apposito causa una paralisi flaccida rapidamente progressiva che può provocare la morte.
Si consiglia vivamente di non mangiare nessun cibo venduto nelle bancarelle nelle prossime settimane.
I sintomi da tenere in considerazione sono:
– visione doppia,
– alterazioni della coscienza,
– difficoltà di coordinazione,
– mal di testa forte,
– difficoltà a deglutire e a parlare.
Qualora si presentassero questi sintomi, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso.
Spargete la voce.
Sembra che la bancarella sia arrivata questa mattina a Tortolì….facciamo girare il più possibile , in modo che se le persone hanno consumato questa mattina, possano andare al p.s al primo segnale”.
Purtroppo, per sua madre non c’ stato nulla da fare: eppure, nessuno si aspettava un epilogo così drammatico. Anzi, sembrava che la donna, da subito fra le più gravi, stesse migliorando, tanto che si iniziava a pensare alla riabilitazione.












