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Home cagliari

Storie, monumenti e personaggi cagliaritani: la statua di Carlo Felice

di Ignazia Melis
23 Giugno 2017
in cagliari, centro-storico

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di Sergio Atzeni 

La statua di Carlo Felice: viene sistemata quasi di nascosto nel 1860 alle spalle di un improvvisato
mercato.
“I cittadini di Cagliari una bella mattina si svegliarono e trovarono, inconsci del come e del quando,
il buon Carlo Felice ritto e silenzioso facendo la sentinella nella piazza del mercato.”
Così Il canonico Giovanni Spano, il grande archeologo e scrittore dell’800, descrive l’avvenimento
della sistemazione alla chetichella della statua di Carlo Felice avvenuta il 4 aprile 1860, proprio
all’inizio della zona dove erano ubicate le baracche del fatiscente mercato all’aperto sostituite più
tardi dal monumentale mercato civico del Largo.
La statua del re dava le spalle alle baracche del Largo dove era ubicato un mercato fatto di
baracche improvvisate e con igiene inesistente, considerata la mancanza di frigoriferi, dal quale
fuoruscivano odori nauseabondi a tutte le ore del giorno.
Il sovrano guardava invece la piazza San Carlo (odierna piazza Yenne), allora come oggi un ridente
giardinetto, la costruzione della sua statua fu finanziata dal governo del “Regno di Sardegna” nel
1827, disegnata dall’architetto Gaetano Cima e realizzata in bronzo da Andrea Galassi nel 1833.
Alla sua fusione collaborarono gli artiglieri guidati dal colonnello Carlo Boyl.
Carlo Felice (1765-1831) quinto figlio di Vittorio Amedeo di Savoia, fu re di Sardegna dal 1821 fino
alla sua morte, salì al trono solo per l’abdicazione dei fratelli Carlo Emanuele IV e Vittorio
Emanuele I, ambedue senza figli maschi.
Sposò Maria Cristina di Borbone e fu l’ultimo re del ramo principale dei Savoia che nel 1831 lasciò
il passo alla famiglia dei Savoia-Carignano con Carlo Alberto.
Carlo Felice fu senz’altro conservatore e avversò i moti liberali piemontesi abolendo la
costituzione concessa dal reggente Carlo Alberto per far cessare i tumulti scoppiati in Piemonte
nel 1821.
Ma dei suoi dieci anni di regno lasciò tutto sommato un buon ricordo perché diede impulso alla
marineria nazionale e alla costruzione di sontuosi fabbricati in tutto il regno, riformò la gerarchia
giudiziaria e aprì dei consolati in africa.
In Sardegna il sovrano è ricordato soprattutto per aver approvato il progetto dell’ingegner
Carbonazzi che ridisegnava il tracciato della strada statale Cagliari-Sassari-Porto Torres (odierna
131) che prese il suo nome.
Carlo Felice, ultimo sovrano assoluto, promosse nell’isola anche l’istruzione elementare e
superiore, riorganizzò il settore sanitario e diede impulso alla lotta contro delinquenza e
banditismo.
Rimane da appurare perché la statua, terminata dal 1833, sia stata sistemata solo 27 anni dopo.
Così giustificava il fatto Giovanni Spano: “Il motivo del ritardo dell’erezione è involto nei misteri e
nella politica dell’ultimo ministero della monarchia assoluta”.
Oggi la statua, collocata nel cuore del centro urbano della città, è protagonista dei grandi eventi
calcistici del capoluogo come quel giorno del 1970 quando il Cagliari vinse lo scudetto e la statua
fu vestita con i colori rossoblu, lo stesso accadde per le promozioni alla serie A ma anche per le
sofferte salvezze.

Tags: Cagliaricarlo felicemonumentistatua
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