Una idea promossa da Raoul Susini, di Cagliari, ceramista che, dopo il covid, ha dovuto chiudere la sua attività. Ha ricevuto un attestato dopo l’esame regionale di tecnico droni pilota SAPR per la Regione Sardegna, “con cui sto cercando un nuovo impiego”, e nei suoi viaggi pilotando il drone ha preso maggiore consapevolezza delle bellezze dell’isola. Beni da tutelare e valorizzare, ma anche da vivere. Però, in estate, le spiagge a volte diventano un sogno per pochi a causa del numero chiuso, degli stabilimenti che occupano buona parte del litorale e un lusso per via dei prezzi alti anche solo per parcheggiare la macchina. Scatta così l’idea di promuovere una raccolta firme: “Noi, sardi, siamo parte di questa isola da generazioni. La Sardegna non è solo un luogo: è la nostra casa, la nostra storia, la nostra identità. Il mare è il nostro respiro, la sabbia sotto i piedi è il legame profondo con la nostra cultura e il nostro futuro.
Oggi però, le spiagge della Sardegna stanno diventando un privilegio per pochi, chiuse da stabilimenti privati, parcheggi a pagamento, ingressi a prezzo d’oro, e concessioni che invadono la costa sempre più, togliendo spazio a chi qui ci vive.
Questo non è progresso: è ingiustizia. Chiediamo con forza: istituzione immediata di un Pass Mare per i residenti in Sardegna che garantisca accesso gratuito o fortemente agevolato ai parcheggi vicino alle spiagge.
Diritto di accesso libero a tutte le spiagge per chi non usufruisce dei servizi degli stabilimenti.
Spazi pubblici liberi, dove i sardi possano tornare a vivere il mare come parte integrante della loro identità.
Difendiamo il diritto di ogni padre, di ogni anziano, di ogni giovane e soprattutto di ogni bambino a vivere la propria terra senza essere costretto a pagare per un diritto che dovrebbe essere di tutti.
Non accettiamo di diventare ospiti nella nostra isola.
Difendiamo insieme la Sardegna, la sua natura e la sua anima”.











