Le possibilità della Sardegna di evitare la zona gialla sono tutte riposte nella promessa del ministro Speranza: per decidere la collocazione nelle fasce di colore sarà utilizzato come criterio il numero dei ricoverati in ospedale. Esattamente quello che chiedeva la Regione: usare non il numero dei positivi ma il numero di ricoverati. Perché, è il ragionamento, non avrebbe alcun senso la zona gialla, con tutte le restrizioni, a ospedali vuoti o quasi. “Ho chiesto la convocazione urgente della commissione Sanità della conferenza Stato-Regioni – dice l’assessore della Sanità, Mario Nieddu – I parametri vanno assolutamente modificati, anche perché in questo periodo con i turisti la Sardegna ha una popolazione triplicata e non è giusto calcolare l’incidenza dei positivi sul solito milione e 600mila residenti”. La convocazione da Roma è arrivata, per giovedì prossimo: tardi, perché siamo già nella giornata di monitoraggio che porta poi al verdetto della cabina di regia ogni venerdì. “Chiederemo di anticipare la convocazione, è necessario che i nuovi parametri vengano fissati subito”, dice Nieddu.
Una corsa contro il tempo, insomma, inevitabile visto l’esponenziale aumento dei contagi che hanno portato la Sardegna a essere la prima regione per incidenza di positivi ogni 100mila abitanti, con l’indice Rt schizzato oltre l’1.
Finalmente il ministro Speranza ha fatto un’apertura importante sull’opportunità di modificare i parametri. Ma non basta, serve mettere tutto nero su bianco. “La modifica non è ancora ufficiale”, conferma Nieddu.
Ma le parole del ministro fanno ben sperare: “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione, è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”, ha spiegato Speranza. Decisivo, in questa decisione, il ruolo giocato dai vaccini: chi è immunizzato, anche se positivo, non si ammala gravemente e non finisce in ospedale. Ovvero: essere positivi non significa, come era fino a pochi mesi fa, essere automaticamente ammalati, come dimostrano i reparti semivuoti in tutta Italia.












